Schio Comunità Educante

Incontro pubblico

Nella mattinata di sabato 20 maggio io e la mia compagna di classe Beatrice, accompagnate dalla prof.ssa Scortegagna, ci siamo recate allo Spazio Conte per prendere parte all’incontro pubblico di progettazione partecipata nell’ambito del progetto “Schio Comunità Educante: una città che cresce con i suoi ragazzi e i suoi giovani”.
Durante l’incontro abbiamo trattato di tematiche e problematiche che coinvolgono i giovani all’interno della città e di che cosa si potrebbe fare, con il contributo di giovani e adulti, per rendere ancora migliore l’attuale si
tuazione.
Abbiamo svolto dei lavori di gruppo, coordinati dagli operatori del Centro Capta di Vicenza, su quattro temi: luoghi di incontro e di aggregazione dei giovani, potenziamento rete educante di Schio, progetti nell’area scuola/lavoro, potenziamento della genitorialità. Ho così avuto la possibilità di esprimere le mie idee, di confrontarmi con genitori ed adulti e di capire anche che cosa gli adulti vorrebbero per noi giovani.
Insieme abbiamo espresso le nostre proposte sui vari temi sperando di poterle rendere un giorno concrete.
E’ stata una bellissima esperienza, ho imparato molte cose e mi è particolarmente piaciuto avere la possibilità di dialogare con molte persone diverse tra loro.

Lina Chekri

Andiamo in questura…

L’11 Maggio noi ragazzi Peer in Action, nell’ambito del progetto riguardante il cyber-bullismo, abbiamo effettuato un’uscita presso la Questura e Polizia postale di Vicenza. Siamo stati accolti dall’assistente capo Mauro Miotello e dall’agente Fabio Marini che ci hanno spiegato i diversi tipi di bullismo e cyber-bullismo e le loro conseguenze, illustrandoci anche alcuni casi su cui hanno indagato. Ci ha molto colpito il caso di una ragazza contattata su FB da un uomo che, dopo una serie di messaggi conoscitivi, ha iniziato a richiederle delle foto “hot”. Quando la ragazza ha detto “BASTA”, l’uomo ha iniziato a minacciarla; per fortuna lei si è confidata con un’amica che l’ha convinta a rivolgersi alla polizia.
Dopo aver posto qualche domanda, abbiamo proseguito la visita presso l’Ufficio Volanti assistendo, in diretta, ad una chiamata urgente per intrusi in casa. Questa parte della visita è stata molto interessante perché abbiamo esaminato le immagini provenienti dalle telecamere che sorvegliano Vicenza, aspetti importanti e nuovi riguardanti il lavoro della polizia. Abbiamo potuto osservare, anche, la rilevazione dei braccialetti elettronici sui detenuti agli arresti domiciliari; ci è stato spiegato che il malfunzionamento viene segnalato con diversi allarmi, in base al tipo di evento. Successivamente siamo stati accolti dal signor Omar nell’Ufficio della Scientifica, lì ci ha illustrato il suo lavoro, spiegandoci dettagliatamente le varie fasi da compiere, ad esempio, per rilevare le impronte digitali ed effettuare le foto dell’indagato. Ha inoltre specificato che un uomo della “scientifica” non deve mai essere coinvolto in prima persona nell’ indagine per non compromettere la ricerca delle prove. Dopo di che siamo scesi nel garage, qui ci hanno mostrato le auto dotate di giubbotto antiproiettile, caschetto e spray al peperoncino sempre a loro disposizione ogni volta che sono in servizio. Qualcuno di noi ha indossato sia il giubbotto antiproiettile, molto pesante! che il casco protettivo. Infine abbiamo visitato la stanza per decontaminazione e le celle dove vengono trattenute le persone arrestate, in attesa di convalida del fermo, per un massimo di 24 ore.
Questa visita è stata molto stimolante, preziosa e siamo stati sorpresi di alcuni aspetti di questo lavoro: le persone che ci operano, la sorveglianza, le molte tecnologie che hanno a disposizione.
L’ attività, che ci è stata proposta dalle insegnanti Cannizzaro e Pianegonda a completamento del percorso effettuato insieme, a nostro parere sarebbe da suggerire anche nei prossimi anni, per informare e far riflettere i ragazzi sulle conseguenze del cyber-bullismo e sui mezzi a disposizione delle forze dell’ordine. Abbiamo imparato, infatti, che è molto importante creare momenti di confronto, durante i quali poter parlare del cyber-bullismo; solo in questo modo possiamo contrastarlo, difenderci ed aiutare gli amici in difficoltà.
Un’ultima curiosità: siamo stati tutta la mattina senza cellulare e senza chiedere di uscire …. Mitici!
Il gruppo Peer in Action

Uscita al Teatro Civico

Martedì 23 maggio gli alunni dell’area verde sono andati in visita al teatro civico di Schio, accompagnati dalle prof.sse Grigolo e Scortegagna e guidati dall’architetto Daniela Golcic, dal responsabile del teatro, sig. Marco Pianegonda, e dalla rappresentante della Fondazione teatro Civico, sig.na Stefania Dal Cucco.
Siamo stati accolti nel foyer e, dopo le varie presentazioni, ci siamo recati in platea dove ci è stata dettagliatamente raccontata la storia del teatro, dalla sua progettazione e realizzazione ai primi del novecento fino agli attuali lavori di recupero e restauro. Proseguendo la visita, siamo saliti sul palco dove il tecnico ci ha spiegato le funzionalità dei vari strumenti presenti all’interno della struttura. Salendo una rampa di scale ci siamo trovati nei camerini. Le nostre guide ci hanno raccontato di quanto sia importante per gli attori sentirsi come a casa e, proprio per questo, hanno pensato di ricreare un ambiente accogliente e famigliare inserendo: divani, bagno, specchi ecc. Una volta usciti dai camerini, abbiamo proseguito il giro salendo sulla graticcia, cioè la parte più alta dell’edificio, da qui i tecnici fanno calare le quinte e i vari oggetti che servono per la buona riuscita dello spettacolo. Da lì siamo scesi e siamo usciti nella balconata da dove abbiamo avuto il privilegio di ammirare il bellissimo panorama della città di Schio vista dall’alto. Successivamente siamo saliti nella parte più alta per vedere da vicino i lavori di ristrutturazione ed ampliamento dei posti per gli spettatori. Infine, siamo andati nella sala Calendoli cioè l’attuale sala conferenze, concludendo la nostra uscita.
Riteniamo che questa uscita sia stato molto interessante e coinvolgente perché ci ha permesso di conoscere nei dettagli una struttura di grande valore storico e culturale.
Ci sembra quindi giusto promuovere e riproporre questa iniziativa per il prossimo anno scolastico e ringraziamo chi ha permesso che questa attività fosse svolta.

Gli alunni dell’Area Verde

In ricordo del Prof. Pesavento

DONAZIONE ALLA COOPERATIVA “LA VERLATA” DI VILLAVERLA DI FONDI RACCOLTI DAGLI STUDENTI DELL’IPS GARBIN IN RICORDO DEL PROF. PESAVENTO PIERO

Il 23 maggio, alle ore 11.00, nell’aula magna della sede dell’Istituto Professionale “G.B. Garbin” di Thiene si è svolta una semplice cerimonia di consegna della somma raccolta dagli studenti in ricordo del prof. Pesavento Pietro, docente di inglese, scomparso improvvisamente agli inizi di aprile.
Hanno partecipato all’incontro la Dirigente Scolastica, prof.ssa Marina Maino, un rappresentante della famiglia, il prof. Pesavento Giuseppe, di Piero, il sig. Buson Gaetano, presidente della cooperativa “La Verlata”, la classe 4acth e i rappresenteanti di classe degli studenti.
Durante la cerimonia si è riflettuto sul senso della sofferenza e della morte.
A volte, ci sono momenti così difficili da lasciarci senza parole, sbigottiti ed impotenti.
Quando la morte spazza via le illusorie sicurezze della vita, ridandoci il senso della nostra fragilità, è il momento di riscoprire il valore della vita.
Non ci sono età esentate da questa scoperta, e, talvolta, non c’è soluzione, solo il tentativo di ricamare qualche fiore per coprire lo strappo o un bel tatuaggio a coprire la cicatrice.
Non possiamo scegliere il momento, e all’improvviso capiamo che tutto passa, le generazioni seguono alle generazioni, ma possiamo scegliere di lasciarci illuminare e capire che qualcosa rimane, solido nella sua apparente inconsistenza, ed è il legame della persistenza. Ogni generazione si perde, ma ognuna segue la precedente e cammina su un sentiero tracciato, come se ognuno lasciasse un’eredità ai viandanti seguenti, un segno da seguire, rarefatto come la scia di una stella, una stella cometa che indica la via a chi viene e sceglie di seguirla.
Essere umani non è una questione di cellule, ma di cuore e anima che permettono di riconoscere sè nell’altro.
Questa è la persistenza, il legame tra generazioni.
Questa testimonianza hanno cercato di dare gli alunni del Garbin alla notizia della morte del loro docente di inglese, Pietro Pesavento, che per più di venticinque anni ha insegnato nella sede di Thiene del ‘Garbin’.
Al di là del giudizio sulla qualità dell’ insegnamento del prof., legato alle esperienze individuali di ognuno, tutti gli studenti sono concordi nel riconoscergli una straordinaria attenzione alle storie individuali di ciascuno.
Piero, come lo chiamavano tutti, ricordava sempre le storie personali di ogni studente, anche di anni trascorsi, e sempre aveva una domanda, segno del suo interessamento, e un incoraggiamento, segno della sua umanità, nonostante tutti intuissero che la sua vita, forse, non era così facile.
E se n’è andato, all’improvviso, quasi con discrezione, come era vissuto, cercando di non fare pesare sugli altri i suoi dubbi ed i suoi problemi, lasciandoci come eredità la sua lezione, la sua ricerca di legami con le generazioni giovani, la sua umanità.
E i suoi studenti hanno raccolto il suo messaggio.
Dopo aver partecipato in massa, e in modo sentito, al funerale, frutto, forse, anche della sorpresa, hanno reagito alla sfida e hanno lanciato il ‘loro’ messaggio, di continuità, di persistenza, di umanità e si sono prodigati per raccogliere denaro da offrire ‘alla vita’ ed hanno scelto come destinataria la Cooperativa ”La Verlata“ di Villaverla.
Di Villaverla era Piero, a Villaverla abitava, e lì il messaggio è stato lanciato.
Gli studenti hanno fatto il tutto in modo autonomo e sono riusciti a consegnare nelle mani del Presidente della cooperativa, sig. Gaetano Buson, 250 Euro.
La Dirigente ha espresso la sua più profonda soddisfazione per questa iniziativa spontanea nata e gestita dai ragazzi, da chi la sofferenza la conosce magari anche direttamente, ma sa anche pensare oltre e gettare segnali di speranza.
Un video, proiettato per illustrare le attività della cooperativa, ha mostrato i vari interventi, testimonianze di un’umanità che non rinnega sé stessa, che crea legami, che ricama, appunto, fiori sugli strappi.
Come hanno fatto gli studenti del ‘Garbin’.
Come ci ha insegnato a fare Piero. Grazie, Piero e grazie studenti e studentesse del Garbin!