Progetto scuola-impresa

GarbinL’esempio di successo dell’Istituto Garbin

Come può la scuola, con i pochi fondi a disposizione che ha, creare le condizioni per avvicinarsi al mondo dell’impresa e formare in maniera specifica gli studenti? Come si può far pratica su un macchinario, e tantomeno su un impianto, se non si hanno soldi per acquistarlo? Domanda forse banale, risposta tutt’altro. Perché la scuola, nella fattispecie l’Istituto Professionale G.B. Garbin di Thiene-Schio (tre sedi, circa 1000 studenti), avrà anche disponibilità limitate, ma in compenso ha idee da vendere. E da portare ad esempio. Come l’accordo tra lo stesso istituto e la Essepi, un’azienda di Zugliano, titolare Stefano Brunello, che progetta e costruisce stampi per la pressofusione in alluminio e plastica. Da circa tre anni scuola e azienda stanno collaborando insieme, in un progetto di reale e concreta cooperazione. L’obiettivo, nella pratica, è che i giovani che escono dal percorso scolastico possano trovare subito una occupazione. I risultati dicono che è un successo: quasi tutti gli studenti che hanno terminato il ciclo scolastico del percorso di manutenzione sono già occupati a distanza di pochi mesi dal conseguimento del diploma dopo l’esame di stato.

Insomma, un progetto innovativo e concreto di scuola-impresa che aiuta da un lato la Scuola (con la S maiuscola) a crescere, e le aziende a trovare personale qualificato in un mondo del lavoro sempre più complesso e difficile. Perché l’interesse dal parte degli istituti è chiaro: opportunità di formare gli studenti e offrire loro un percorso pratico, un’esperienza concreta. Da parte delle imprese, invece, il grimaldello che può rendere assai appetibile questo tipo di esperienza è la formazione professionale del proprio personale. E l’idea dell’azienda Essepi è semplicissima e innovativa: organizzare i corsi direttamente a scuola e facendo partecipare a tali proposte formative il personale aziendale insieme agli studenti e ai docenti. Compresi corsi specifici, assai richiesti dal mercato delle Imprese nell’ambito della programmazione CAD-CAM, vale a dire l’impiego integrato di sistemi software per la progettazione e la fabbricazione assistita da computer. E nello specifico un grazie particolare va a Open-Mind che, data la finalità, ha concesso gratuitamente l’uso dei software necessario. “Questo progetto – spiega la professoressa Marina Maino, dirigente scolastica del G.B. Garbin – permette ai ragazzi di imparare con le moderne tecnologie del momento, di programmare le macchine a controllo numerico, e fa sì che i ragazzi neodiplomati abbiano la certezza di essere richiesti in azienda prima ancora di terminare il proprio percorso di studi”. “Le aziende – spiega dal canto suo Stefano Brunello, della Essepi – non hanno più né tempo né soldi da spendere in formazione post-diploma, per cui si vanno a cercare studenti che abbiano già una buona base di partenza. E questa base va creata proprio durante il periodo scolastico, evitando così in futuro ulteriori perdite di tempo e denaro, una volta che un diplomato è assunto in azienda”.

Negli ultimi due anni l’Istituto Garbin ha realizzato, con l’aiuto di Essepi, due progetti concreti, quali la realizzazione di un braccialetto in plastica e di un portachiavi, sempre in plastica. Gli studenti hanno studiato e realizzato uno stampo per la realizzazione di questi oggetti che successivamente sono stati prodotti in azienda, utilizzando i macchinari messi a disposizione dalla ditta, oltre a personale tecnico specializzato e ambienti idonei, il sabato mattina. Questi due oggetti prodotti sono stati utilizzati come dimostrazione concreta dell’attività svolta. Gli studenti, grazie al progetto condiviso hanno partecipato anche a vari concorsi, aggiudicandosi quest’anno il premio speciale di Fabbricando 2014.

di redazione Thiene on line

Incontro con l’autrice Amani El Nasif

Amani El Nasif1CC
Nel leggere il romanzo “Siria mon amour” “ti” commuovi, “provi” sentimenti di ogni genere. Amani riesce a “farti” immedesimare nella sua storia, bellissima e toccante. Averla incontrata è stata un’esperienza intensa: una persona forte che ha combattuto per molto tempo contro i suoi familiari. Lei non ha mai perso le speranze, nonostante si trovasse in una situazione difficile e pericolosa. Amani si sentiva chiusa in una stanza di vetro che si stringeva attorno a lei sempre di più, ma è riuscita ad uscirne. Il suo libro insegna a non arrendersi mai, a credere in se stessi,perché solo con la forza della volontà e con tanto amore si può ottenere tutto.
Mai perdere la speranza, mai arrendersi, mai pensare di non farcela, perché tutto è possibile.
Abbiamo imparato a vedere la vita da una prospettiva diversa. Amani è una persona semplice e trasparente, con la sua delicatezza ci ha accompagnato nella sua storia e ci ha fatto capire come si sentiva. Ora c’è una parte di lei in noi che porteremo avanti.

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Positività verso la vita.
Un bellissimo sorriso ha raccontato una serie di disavventure.
Il coraggio di raccontare la propria storia e le emozioni provate.
Con tanta forza si è costruita una nuova famiglia ed ha perdonato i suoi genitori.
L’amore che si prova per il proprio paese, la Siria, una terra che l’ha segnata per sempre.
Il suo atteggiamento positivo le ha permesso di crescere, migliorarsi e portare una testimonianza alle altre persone.

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E’ stato toccante ascoltare il dolore che ha vissuto Amani, una ragazza ammirevole, perché grazie alla sua esperienza abbiamo capito l’importanza della libertà e del rispetto.
Si è dimostrata un’ottima persona quando ci ha raccontato che ha chiamato suo padre perché potesse vedere sua figlia. Dopo tutto quello che ha passato a causa sua, lei è riuscita a perdonarlo grazie al suo buon cuore; non sarebbe riuscita a fare diversamente, perché è suo padre.
Dal nostro punto di vista è una persona con una grande forza di volontà che ha saputo mostrare nei momenti più brutti della sua vita.
Nel suo libro ha spiegato la condizione delle donne in Siria, dove la libertà non è una cosa scontata come nel nostro paese.
La sua storia ci ha colpiti per il fatto che eventi del genere possono succedere anche a persone vicine a noi, che abitano non lontano da noi.
Ha dato l’impressione di essere una persona molto ottimista, perché non ha mai smesso di desiderare la libertà.
Ci ha fatto capire che basta volere intensamente una cosa perché essa accada.


Amani El Nasif all'IPSIA GarbinL’incontro con la scrittrice siriana Amani El Nasif, si inserisce all’interno del progetto della scuola “Identità in movimento”, articolato in una serie di incontri e di esperienze che hanno come obiettivo quello di abbattere gli stereotipi legati all’immigrazione, stimolare la riflessione per una presa di coscienza sulla vita quotidiana della società che si struttura a partire dal contatto con realtà diverse e che dà vita ad un’identità sociale e individuale nuova e multiforme; sollecitare l’attenzione e la conoscenza del contesto sociale in cui la scuola è inserita; educare alla legalità, alla corresponsabilità, invitare alla riflessione sulla pace e collaborazione sociale, favorendo comportamenti solidali e attenti e promuovendo atteggiamenti di collaborazione di gruppo e integrazione.


Per saperne di più: 


Multimateriale virale – Fase Finale

L’IPSIA Garbin premiata per il concorso “Multimateriale virale”

Un risultato già noto a giornalisti e addetti ai lavori ma una vera sorpresa per i ragazzi presenti questa mattina nella sede di Alto Vicentino Ambiente per la presentazione dei progetti sviluppati per il concorso “Multimateriale Virale. Imballaggi in plastica e metallo”. Ad aggiudicarsi il premio di 1000 euro è stata la classe 1^ AM dell’IPSIA “G. B. Garbin” di Schio grazie alla realizzazione di un contenitore schiaccia e raccogli imballaggi in plastica e metallo progettato e costruito dagli studenti con lattine e bottiglie di plastica recuperate dai cestini presenti a scuola.
I ragazzi hanno anche realizzato un video che racconta il flash mob organizzato sabato 5 aprile presso la piazza Almerico da Schio: protagonista il senso civico di pochi scledensi che gettano nel contenitore dei ragazzi dell’IPSIA una lattina abbandonata appositamente a terra e che, per questo, ricevono gli applausi degli studenti.
Il concorso, proposto nei mesi scorsi da AVA e Greta, era rivolto a tutte le scuole secondarie di 2° grado dei comuni soci di AVA. Le altre tre classi finaliste, alle quali è andato un attestato di merito, hanno presentato progetti diversi, realizzati con materiali di recupero e pensati con grande ingegno e originalità. La 2BC dell’ENGIM Scuola Alberghiera “E. Reffo” di Tonezza del Cimone ha realizzato diversi oggetti utili da materiali di recupero che altrimenti diverrebbero banali rifiuti, come cestini dai barattoli di latta dei pelati, orologi con i sottotorta e calendari che i commercianti del paese distribuiranno nella stagione estiva ai turisti. Hanno poi organizzato una serata di sensibilizzazione per la cittadinanza e un video fumetto per le scuole del territorio. La 2E “Anna Rossi ved. Saugo” di Thiene ha invece ideato un gioco di società “Multimaterial City” liberamente ispirato al gioco del Monopoli, con banconote personalizzate sulle eccellenze della scuola, mentre le classi 3C e 3D dell’IIS “A. Scotton” di Breganze hanno creato delle cartoline pubblicitarie con indicazioni utili sul conferimento del multimateriale per la raccolta differenziata.
Il concorso è parte di una più ampia campagna di sensibilizzazione “Scegli meglio. Il modo giusto di differenziare” voluta da AVA e Greta e curata dalla cooperativa E.R.I.C.A. di Cuneo, per informare la cittadinanza sul miglior modo per differenziare la raccolta del multimateriale. Una campagna a 360 gradi virale anche su internet (www.sceglimeglio.com) e sui social media.

Articolo tratto da: SchioThienePiù


Il video che ha vinto il concorso, prodotto dai ragazzi



Percorso di Cittadinanza a Roma

Questa proposta di viaggio ci è sembrata fin da subito, un ottimo modo per accrescere la nostra cultura personale, grazie anche al costo irrisorio, che ha dato la possibilità a tutti coloro lo desiderassero di partecipare.
Questo viaggio per noi ragazzi è stato una “finestra sul mondo” in quanto ci ha dato la possibilità di vedere le realtà di vita più svariate, a Roma, ma, anche, di conoscere persone splendide con cui abbiamo condiviso quest’esperienza.
Martedì 11 Marzo siamo partiti da Viale Roma, Vicenza, alle 8 e mezza circa. Siamo arrivati a Roma dopo un lungo viaggio nel primo pomeriggio e ci siamo sistemati al nostro alloggio: il Seraphicum.
Sebbene l’aspetto esterno lasciasse un po’ a desiderare, l’interno si è rivelato, invece, assai accogliente.
Dopo aver sistemato i bagagli, siamo partiti per un tour dei monumenti principali (il Colosseo, i Fori Imperiali, l’Altare della patria, Piazza Venezia e Quirinale).
Tutti luoghi molto belli, anche se sarebbe stato bello dedicarci un po’ più di tempo, infatti alla maestosità dei monumenti, si è aggiunta la suggestione del tramonto che ha reso il tutto davvero magico.
Abbiamo cenato in un self service d’occasione, abbiamo avuto del tempo libero e alle 23:00 siamo saliti in metrò verso il nostro alloggio.
Mercoledì 12, armati della voglia di vedere cose nuove, ci siamo diretti verso la splendida Basilica di San Pietro, in primis siamo saliti sulla cupola (una bella sfaticata, che non tutti sono stati in grado di compiere) da cui si può godere di una splendida visuale di Roma, scendere poi è stato divertente.. un po’ di attività fisica non fa mai male!
Abbiamo avuto poi ancora un po’ di tempo da passare dentro la Basilica.
Il pranzo lo abbiamo gestito in libertà così ci siamo divisi in gruppetti ognuno dei quali si è diretto dove meglio desiderava .. da qui l’avventura con i nuovi compagni è davvero iniziata!
Nel pomeriggio abbiamo visitato l’Ara Pacis, una struttura davvero interessante per il connubio tra antico e moderno; poi, una lunga passeggiata nel centro romano e lungo Trastevere ci ha condotti fino al ristorante Carlo Menta.
Dopo cena avevamo del tempo libero che abbiamo deciso di impiegare visitando Campo de’ Fiori, luogo di ritrovo giovanile in una Roma centro antica; finita la passeggiata, sempre alla solita ora, abbiamo fatto ritorno al Seraphicum.
Giovedì 13 .. il giorno che noi tutti aspettavamo con tanta ansia finalmente era arrivato!
Durante la mattinata con una visita guidata abbiamo potuto visitare il Ministero dell’Istruzione (sia come edificio che come organizzazione), comprendendone gli infiniti compiti e mansioni.
Al pomeriggio c’è stata la visita a Montecitorio, o, per meglio dire, al Parlamento, nel quale siamo rimasti per tutto il tempo che desideravamo.
Questa visita ci ha permesso di capire come lavorano e svolgono le loro funzioni i nostri rappresentanti, e di osservare con occhio critico una realtà ben lontana dall’Ips G.B. Garbin!
L’ultima cena voleva essere moderna e all’avanguardia, all’insegna del Made in Italy in un hamburgheria di prodotti tipici italiani. Non certo un modello di slow-food, ma ugualmente, oltre ad aver mangiato e bevuto davvero bene, si poteva cogliere l’essenza delle terre italiane, dal Nord al Sud, un connubio di sapori e tradizioni così diversi che si sposano a meraviglia, proprio per farci capire che l’Italia è un territorio vasto, con molte diversità al suo interno, ma riconoscibile come unità, diversa dagli altri paesi..(Nell’essere italiani non c’è nulla di male, anzi, dev’essere solo un motivo di vanto).
Venerdi 14 siamo usciti dal Seraphicum tutti un po’ affranti.. la bella avventura, com’era iniziata, stava anche per terminare.
La mattina ci siamo diretti al centro ‘Astalli’, dove, dopo aver ascoltato una breve illustrazione delle attività che vi vengono svolte, abbiamo avuto la grande fortuna di ascoltare anche la testimonianza in diretta di un rifugiato di guerra accolto al centro.
Un conto è sentire e capire le cose a scuola o davanti alla TV, e fare confusione tra immigrati regolari o irregolari, e rifugiati, facendo di tutta un’erba un fascio, come accade nei discorsi quotidiani, ed un altro è vedere che anche l’Italia ha degli obblighi internazionali, per fortuna, e che partecipa all’accoglienza di profughi per cause umanitarie.
Finito l’incontro, ognuno di noi ha potuto sfruttare le ultime due ore nella bella Roma come meglio credeva e alle 15:00 siamo ripartiti per tornare alla normalità.
Il Viaggio di ritorno anche se velato da un po’ di tristezza è stato segnato da canti di gruppo e tante risate..
Abbiamo conosciuto persone fantastiche, fatte esperienze indimenticabili e come in ogni esperienza ci sono stati pro e contro.. speriamo con questa recensione di invogliare altri ragazzi che, magari quest’anno, erano indecisi a partecipare a questa iniziativa.
Abbiamo capito che ognuno da solo può far qualcosa, ma se si è un gruppo coeso con un obiettivo comune come il nostro allora si può compiere davvero molto!
Auguriamo a chiunque volesse vivere un esperienza come la nostra, di portarla per sempre nel cuore.
Assicuriamo, inoltre, che non tutto il tempo è dedicato alle visite di istruzione e alla serietà .. molti sono i momenti di divertimento e svago.

De Facci Anna – Polga Michele – De Meo Michele