Risultati concorso ASOC – A Scuola di OpenCoesione

Il Team Hot Tube di IPS Garbin di Schio si è piazzato al 32° posto, su 139 scuole finaliste, con 74,1 punti.
Un buon risultato finale, che vede il Garbin come primo assoluto tra gli Istituti Professionali partecipanti.
Inutile sottolineare che la maggior parte delle scuole concorrenti sono Licei o Istituti di Istruzione Superiore.
 
Orgogliosi dei nostri studenti della Manutenzione di base, che hanno dimostrato un impegno, una tenacia e un senso di responsabilità al di là di ogni aspettativa, sfidando un compito con richieste di livello molto alto.
Possiamo dire di aver fatto un bel salto di qualità.
I docenti responsabili del Progetto,
Michele Trabucco e Annalisa Maule
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Di seguito il link con la classifica dei vincitori:
http://www.ascuoladiopencoesione.it/asoc1617-vincitori/
e il link al Blog del Team Hot Tube, con i Report dei nostri ragazzi:
http://www.ascuoladiopencoesione.it/blogs/1/814

Usa la tua forza, non quella degli altri

Lunedì 3 Aprile 2017 noi alunni delle tre classi dell’indirizzo servizi socio-sanitari ci siamo recati presso la comunità di San Patrignano, una comunità terapeutica di recupero per tossicodipendenti fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli che fino ad oggi ha accolto oltre 25.000 persone gratuitamente. Si trova in provincia di Rimini, in una particolare posizione collinare circondata da vigneti.

Clicca sull’immagine per ingrandire

Questa struttura accoglie ragazzi in difficoltà che decidono per volontà loro di iniziare un’esperienza di vita nuova con lo scopo di riscoprire e “ricostruire” il loro corpo e la loro mente debilitati dall’uso degli stupefacenti. Attualmente gli ospiti della comunità sono circa 1.300 ,nella comunità svolgono la loro attività 109 operatori volontari e 313 tra collaboratori e consulenti. La comunità accoglie circa 50 bambini, figli di operatori e di ragazzi che svolgono il percorso, numerosi nuclei famigliari e più di 40 minorenni divisi in due strutture, una maschile e una femminile.
Alcune delle persone accolte svolgono il percorso in alternativa al carcere. I fondi necessari al mantenimento dei ragazzi e delle strutture derivano dalle attività e dai beni e servizi prodotti secondo il principio dell’autogestione. Da anni la comunità si impegna nel campo della prevenzione della tossicodipendenza, attraverso iniziative sia all’interno che all’esterno della comunità.
Una volta arrivati, siamo stati accolti da alcuni operatori volontari provenienti dal percorso di recupero che ci hanno accompagnato nel teatro della comunità dove uno di loro di 19 anni ci ha raccontato la sua storia. Di seguito è stato aperto un dibattito che ha favorito il coinvolgimento di pensieri ed emozioni, ad esempio ci ha colpito maggiormente la storia di un ragazzo che già all’età di 9 anni ha iniziato a fumarsi lei canne, questo lo ha portato a chiudersi in se stesso e ad evitare il dialogo con la sua famiglia. È iniziato tutto dalla mancanza di affetto da parte dei suoi genitori e pensava di trovare appoggio frequentando ragazzi più grandi di lui non accorgendosi che lo stavano trascinando nella brutta strada.
Successivamente per il pranzo, siamo stati accolti nella loro ampia mensa e i ragazzi si sono seduti a tavola con noi quindi abbiamo avuto l’opportunità di interagire e scoprire più in dettaglio la loro esperienza di vita.
L’esperienza che ci ha suscitato delle emozioni forti è stata quella di un ragazzo di 28 anni, il quale per farsi vedere grande dagli amici di suo fratello maggiore ha iniziato ad assumere cocaina all’età di 14 anni, il fratello che era, appunto, nella sua stessa situazione è morto 4 anni fa per overdose, in seguito a questo fatto il ragazzo di 28 anni ha deciso di entrare in comunità per la paura di fare la stessa fine del fratello.
Nel pomeriggio abbiamo visitato alcuni settori lavorativi presenti all’ interno della comunità, ovvero laboratorio di grafica e stamperia, il settore tessile, il laboratorio della carta da parati, la cantina e il centro medico.
Questi settori favoriscono l’apprendimento di una professione e dunque danno ai ragazzi la possibilità di reinserirsi nella società e nell’ambito lavorativo.
La gita ci ha fatto capire e riflettere su quanto facile possa essere cadere nella dipendenza da sostanze le quali portano le persone a perdere le relazioni sociali e soprattutto le relazioni affettive: nella maggior parte dei casi si tratta di situazioni di disagio sottovalutate e purtroppo addirittura ignorate sia dai soggetti interessati che dalle persone che gli stanno attorno.
Grazie a questa gita molti di noi hanno aperto gli occhi su questo argomento che, purtroppo, al giorno d’oggi è molto presente tra noi giovani.
Ciò che riteniamo più importante è dire no alla droga ma soprattutto dire no alle tentazioni negative della vita ,credere in sé stessi perché ognuno di noi è speciale a modo suo e per questo non c’è bisogno di nascondersi dietro a persone che non siamo perché vorrebbe dire mentire a noi stessi.

Schio,12 Aprile 2017

Thiene – Betlemme: il ponte di amicizia si consolida

Mentre a Schio gli studenti erano impegnati nella raccolta fondi per supportare la scuola IPS G. Ercoli anche nella sede di Thiene, il giorno dei colloqui generali con le famiglie, è partita la gara di solidarietà a supporto della Scuola Paolo VI di Betlemme che ospita la piccola Roha.
Le classi del Socio Sanitario avevano infatti incontrato, qualche settimana prima, la rappresentante dell’associazione Il Filo Tatiana Rubini e, colpite dal racconto delle sue esperienze e dal grande lavoro che la scuola di Effetà svolge sul territorio palestinese a favore dei bambini audiolesi, hanno deciso di impegnarsi fattivamente per contribuire al suo sostegno.
L’attività è stata coordinata dalla prof.ssa Maria Giordano e dagli studenti di 3ASTH Paolo Viero e Samantha Osmani che, con il loro entusiasmo e la loro buona volontà, hanno organizzato la maratona di solidarietà coinvolgendo studenti e famiglie. Hanno contribuito in maniera determinante alla buona riuscita della raccolta anche gli studenti Chiara Busato e Michela Meda della 1AS, la sign.ra Luigina Capozzo e il prof. Canale.
Ancora una volta il Garbin dimostra grande sensibilità e capacità di agganciarsi alla contemporaneità mettendo in moto competenze, abilità e cuore.

Y.D’Autilia

Il mio viaggio in lussemburgo

Il C.R.E.U.S., Centro Relazioni Europee di Schio, organizza ogni anno “EuroMaster-Workshop”, manifestazione riservata agli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle Scuole Secondarie Superiori di Schio: tra i partecipanti vengono poi selezionati i 15 vincitori del viaggio premio in Lussemburgo e, nello specifico, nei luoghi istituzionali della UE.
Ogni istituto seleziona il proprio gruppo di studenti che deve poi prender parte ad un incontro di otto ore chiamato “Workshop”. Durante questo incontro i relatori (due delegati degli uffici UE della sede di Milano e un rettore di una facoltà dell’Università di Padova) affrontano varie tematiche inerenti l’Unione Europea e, i circa 150 studenti coinvolti possono partecipare attivamente con le loro domande, dubbi e curiosità.
Dopo circa due settimane dal “Workshop” agli studenti viene somministrato un test con domande inerenti sia la storia della UE che di cultura generale. I 15 ragazzi che totalizzano il miglior punteggio vengono premiati con un viaggio.

Tre giorni dopo aver concluso il test, ricevo la chiamata dal presidente del C.R.E.U.S. che mi comunica di essere tra i 15 vincitori che partiranno per il Lussemburgo.
Il 16 marzo il gruppo parte con destinazione Petange, città Lussemburghese gemellata con Schio.
Arrivati in tarda serata nella piccola cittadina, veniamo accolti dalle autorità locali con un caloroso brindisi di benvenuto, e assegnati poi alle rispettive famiglie ospitanti.
Il secondo giorno è dedicato interamente alla vista dei palazzi istituzionali UE, all’ex sede del parlamento europeo e alla corte dei conti. Nel vecchio parlamento europeo un funzionario UE, più precisamente un traduttore di emendamenti, ci spiega le varie mansioni che svolge e la procedura necessaria per la traduzione nelle 24 lingue ufficiali parlate nella Comunità Europea.
A poca distanza si trova la Corte dei Conti del Parlamento Europeo, un organo molto importante del quale molti ignorano pure l’esistenza. La Corte dei Conti nello specifico compie azioni di bilancio e di audit (controllo).
Il giorno seguente, con l’aiuto di una guida, abbiamo visitato la cittadina di Belval, nata dai resti delle ex acciaierie. Il governo Lussemburghese ha deciso di costruire un centro universitario, appartamenti, biblioteche, e una stazione per i treni in mezzo all’acciaieria dismessa. L’idea iniziale era quella di dare un volto futuristico alla città, mescolando il passato industriale con la realtà moderna e, a mio avviso, ci sono pienamente riusciti.
Per concludere al meglio questa avventura, l’ultima sera è stata organizzata una cena con i ragazzi e le famiglie ospitanti per un saluto e un arrivederci a Schio.

Sono partito per questa esperienza con qualche perplessità visto che non conoscevo nessuno dei ragazzi né tanto meno la famiglia che mi avrebbe ospitato. Durante il viaggio ho avuto l’opportunità di fare amicizia con gli altri ragazzi e di condividere con loro le preoccupazioni e le aspettative del viaggio. Devo ammettere che fin da subito mi sono trovato bene e tutt’ora ci teniamo in contatto.
L’esperienza in famiglia è stata stupenda, Christine e Thiery, la coppia che mi ospitava, sono stati sempre gentilissimi e cordiali. Ho trovato molto interessante e costruttivo il fatto di vivere per qualche giorno la loro quotidianità, non solo perché ho avuto la possibilità di scambiare qualche pensiero in inglese ma anche perché sono entrato in contatto con abitudini, stili di vita e culture diverse. Senza dubbio è stata un’esperienza costruttiva sia dal punto di vista relazionale che culturale.
Ci tenevo a ringraziare il C.R.E.U.S. per l’opportunità che mi ha offerto, la famiglia che mi ha ospitato e la prof.ssa Scortegagna che ha creduto e sostenuto il progetto.

Giovanni Calgaro

Partita raccolta fondi per una scuola terremotata

Ipsia Garbin. Partita raccolta fondi per una scuola terremotata

Una raccolta fondi per finanziare le attività di una scuola di Camerino, duramente colpita dal sisma dello scorso agosto in centro Italia. E’ questo il progetto messo in piedi dagli studenti dell’Ipsia Garbin di Schio, che ancora una volta dimostrano di avere una grande sensibilità.

La raccolta fondi va a beneficio dell’IpsiaErcoli” di Camerino, iniziativa che è stata proposta dall’alpino Lara Destro, ex studente del Garbin già in servizio nelle zone del sisma. La giovane militare infatti ha preso contatti con l’Ercoli, e ha coinvolto la sua ex scuola per cercare di reperire risorse per gli studenti terremotati. “Quella degli aiuti è stata inizialmente un’idea delle scuole di Torrebelvicino – ha spiegato Destro – che assieme agli alpini di Torre e Valli (Alpini riuniti per l’emergenza) volevano fare qualcosa per aiutare i ragazzi che hanno subito il sisma. Tramite alcune conoscenze mi sono messa in contatto con il preside vicario dell’ipsia di Camerino, pensando di coinvolgere anche il Garbin estendendo ad una rete più vasta gli aiuti”.
La raccolta fondi è iniziata durante l’ultimo visitone fatto al Garbin, “che ha subito riscosso un notevole successo – ha spiegato la coordinatrice, professoressa Ylenia D’Autilia – sia da parte dei professori che dei genitori degli studenti. I ragazzi hanno venduto torte, e con i proventi raccolti pensiamo di acquistare quello di cui la scuola ha bisogno,da materiale di cancelleria ad un PC portatile”.

“Pochi giorni fa abbiamo consegnato i primi materiali raccolti dalle scuole medie di Torre – ha concluso Destro – dai quaderni alle risme di carta per stampante, a breve porteremo giù anche dei banchi scolastici. Tutto materiale di cui a Camerino hanno necessariamente bisogno”.

di Federico Pozzer

Foto e articolo tratti da: www.ecovicentino.it