Una Giornata Speciale A Firenze

Una Giornata Speciale A FirenzeIl giorno 16 marzo  2013 siamo partiti per Firenze, città della manifestazione della XVIII° giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Noi alunni della scuola G.B. Garbin  i Schio (VI) ci siamo organizzati per tempo, quando la nostra prof.ssa Grigolo ci ha chiesto se eravamo interessati a partecipare a questo evento e noi le abbiamo detto di sì. Eravamo 3 alunne della 3CC , 3 alunni della 5AN e un alunno della 2DM, in totale 7 alunni e un’insegnante. Prima di andare a Firenze, la prof.ssa ci ha voluto informare del progetto, mostrandoci l’obbiettivo della manifestazione, i partecipanti e ciò che ci avrebbe offerto. Dopo aver capito l’argomento alcuni di noi si sono iscritti ai seminari previsti nel pomeriggio. Entusiasti di partire ci siamo organizzati per il 16 e, arrivato quel giorno, la mattina ci siamo svegliati alle 3.00 per poter essere a Thiene alle 4.30, orario della partenza. Svegliarsi alle 3.00 è stata un po’ dura, ma ce l’abbiamo fatta. Sul nostro pullman c’erano giovani provenienti da varie scuole, zone, province venete e c’erano anche le persone che fanno parte dell’associazione “Libera”. Questa associazione lavora nell’ambito dei beni confiscati alla mafia. Essa è stata fondata da Don Luigi Ciotti, un prete che da sempre lotta in prima persona contro la mafia.

Arrivati in prossimità di Firenze, alle 9.00 circa, abbiamo dovuto aspettare un’ora alla stazione delle corriere a causa del ticket. Già lì ci siamo resi conto di quante persone provenienti da tutta Italia fossero venute per assistere a questo evento. Erano tantissimi autobus, di diversi paesi, province e zone d’Italia. È stato bellissimo vedere e capire che pure “tu” eri lì.

Finalmente alle 11.00 ci siamo diretti verso il centro della città e, scesi dal pullman, ci siamo uniti alla manifestazione che si snodava in una lunghissima coda che non terminava più. Ogni “gruppo” aveva un simbolo e uno striscione per distinguersi dagli altri, noi avevamo un fiore di carta e uno striscione con scritto “Italia Unita”. Era bellissimo sentirsi parte di gruppo e protestare contro qualcosa che “tu” ritieni sbagliato. La manifestazione era formata più o meno da 150 mila persone, c’erano molte autorità della politica e della società civile, ma soprattutto tanti giovani che volevano far sentire agli altri di essere stanchi della mafia, delle evasioni fiscali, delle vittime innocenti della mafia, delle loro famiglie distrutte. Noi, come tutti gli altri, eravamo lì, lungo quel percorso per testimoniare che queste cose devono finire, perché vogliamo un’Italia migliore, ma per averla occorre che queste brutte cose smettano di esistere. Abbiamo percorso un kilometro circa dirigendoci verso la stazione e, giunti allo stadio, abbiamo assistito al momento più toccante, quello della lettura dei nomi delle persone innocenti uccise dalla mafia. Erano più di 1000… Ricordando quelle persone, “ti” accorgevi quanto male aveva provocato la mafia al solo scopo di comandare su tutti e su tutto. La gente ha ancora paura di loro, appunto per questo la mafia fa di tutto e di più per avere sempre maggiore potere. “Immaginati”di dover vivere ogni santo giorno con la paura di essere ucciso, con la paura di esser minacciato o di essere cacciato dalla “tua” casa. Povere persone. Dopo la lettura dei nomi, c’è stato l’intervento del fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti. Il suo discorso ha profondamente emozionato, ha lasciato perplessi e sconvolti, ha fatto riflettere su quanto la mafia sia ancora pericolosa. Uno degli argomenti che mi hanno colpito molto è stato quando lui ha ribadito, più volte, che “… non dobbiamo uccidere le vittime una seconda volta, che la mafia è una peste che va combattuta; è come una droga e chi ne fa uso ne vuole sempre di più, senza riuscire a smettere, perché ne diventa dipendente. Se vogliamo che questo fenomeno del male cessi davvero dobbiamo impegnarci tutti, senza aspettare che siano altri a farlo. Noi siamo capaci di combattere ed eliminare questa peste che sta distruggendo tante persone, soprattutto i ragazzi. Dobbiamo paragonare la mafia a qualcosa di terribile, di orribile che se non viene combattuta adesso potrebbe diventare sempre più forte. Certe persone sbagliano a pensare che la mafia sia solo al sud, e che lì ci siano solo coloro che non pagano le tasse: non è vero, perché pure al nord  esistono la corruzione e l’evasione: anche qui molte persone cercano di evitare di pagare le tasse e si arricchiscono sulle spalle dello Stato, cioè sulle spalle nostre. Se ci pensiamo bene questa è l’Italia, ma un’ Italia così noi non la vogliamo, vogliamo un’Italia dove le persone abbiano pari diritti e doveri, dove i politici svolgano il loro lavoro come servizio per il bene della comunità…” Ecco ciò che desidera Don Luigi Ciotti: con il suo intervento durato quasi un’ora, ha cercato di far capire alle persone queste cose.

Un evento tragico che ha toccato il cuore di molte persone è stata la notizia, data ad un certo punto da Don Ciotti, della morte di  un poliziotto che aveva la perso la vita in un incidente mentre stava venendo a Firenze proprio quella mattina per proteggere i manifestanti.

Alle 19.00 circa siamo partiti per rientrare a Schio. Abbiamo fatto un po’ tardi ma per il resto è andato bene, ci siamo divertiti, avevamo i piedi doloranti ma una coscienza piena di aspettative per combattere questa “peste” (come ha detto don Luigi). È stata un’ esperienza decisamente molto interessante, curiosa, che “ti” ha fatto vedere la realtà delle cose, che “ti” ha aperto gli occhi sulle problematiche sociali del nostro paese e sulle difficoltà  nell’andare avanti per combattere la mafia che impedisce il progresso sociale e civile del nostro paese. Non è facile, come tutte le cose d’altronde, ma bisogna metterci una buona forza di volontà e un cuore pronto a vedere anche le cose più brutte esistenti nel mondo. Siamo molto contenti che la scuola ci abbia permesso di poter partecipare ad un evento così importante e unico, dandoci la possibilità di apprezzare il lavoro che molte persone cercano di fare per combattere queste cose, rendendosi disponibili per attività anche pericolose. E ringraziamo la prof.ssa che si è offerta di accompagnarci in questo viaggio, facendoci capire l’importanza di far sentire che ci siamo, che vogliamo che le cose cambino, che migliorino per noi e per il nostro futuro, insomma lottare per qualcosa in cui crediamo.

Speriamo di poter partecipare anche l’anno prossimo ad un evento come questo, perché è stato molto istruttivo. Grazie mille a tutti, per la bellissima giornata trascorsa assieme, per la prof.ssa che ci ha proposto quest’attività e per la Dirigente che ci ha dato il permesso di partecipare.  E un grazie speciale va all’associazione Libera che ha organizzato quest’evento così importante, perché ha dato la possibilità a tante persone di capire cos’è la mafia e di manifestare. Non bisogna stare zitti dinanzi a queste cose, bisogna parlare, lottare, combattere, chiedere giustizia e ragione, punire le persone che fanno del male, perché nessuno debba vivere nella paura e nel terrore. Nessuno! “… La forza della responsabilità è la nostra capacità di essere liberi. Tutti noi siamo liberi, siamo nati liberi, nessuno è capo di nessuno. La mafia è una peste, se non la si combatte essa cercherà di distruggerci tutti, perché è come un veleno. La mafia va combattuta e fermata…” ( Don Luigi Ciotti ) 

Schio, 20 marzo 2013 

Rosaria Fernando classe 3CC