Kangourou della Lingua Inglese 2017

In data 14 febbraio 2017, una trentina di studenti del nostro istituto ha deciso di cimentarsi nelle prove del concorso “Kangourou della lingua inglese”.

Kangourou della lingua inglese

Si tratta di un concorso a livello nazionale, che si svolge in tre tappe: la prima fase si tiene nei vari istituti scolastici, con prove identiche su tutto il territorio italiano e nella stessa data; gli studenti affrontano due prove di comprensione, una relativa a testi scritti (reading) e l’altra a brani orali (listening), con difficoltà che corrispondono alle certificazioni Cambridge per i vari livelli di studio. Si tratta di prove piuttosto impegnative, che esulano dai programmi scolastici e testano le competenze di comprensione che gli allievi hanno acquisito nel corso di tutto il percorso di studio.

Questa prima fase è stata superata brillantemente da cinque studenti del nostro istituto, accederanno quindi alla seconda fase, cioè alla semifinale.

Gli studenti del Garbin che hanno superato la selezione, come da elenco ufficiale sul www.kangourou.it, sono:

1. Ghirardello Elia – classe 5AC Thiene

2. Natoldi Riccardo – classe 4DM Schio

3. Pellizzari Nicolò – classe 4DM Schio

4. Scamporrino Giulia – classe 4BC Thiene

5. Tomasi Massimiliano – classe 4BC Thiene

Kangourou della lingua inglese

Questi allievi, ai primi di aprile, affronteranno, in una sede accreditata regionale, altre prove di reading e listening, naturalmente di difficoltà crescente, con l’obiettivo di accedere alla finale nazionale, che si terrà a Cervia/Mirabilandia nella seconda metà di maggio.

Nell’ultima fase la selezione prevede tutte le tipologie di prova delle certificazioni oltre a reading e listening, anche writing e speaking. Dovranno infatti anche alcuni testi scritti in lingua inglese e sostenere una conversazione con madrelingua. Avranno quindi l’opportunità di conseguire la certificazione al loro livello, oltre alla possibilità di vincere un soggiorno-studio.

Kangourou Italia è accreditato presso il M.I.U.R. quale soggetto proponente iniziative di valorizzazione delle eccellenze. La competizione “Kangourou della Lingua Inglese” ha ottenuto il riconoscimento nel programma nazionale di promozione delle eccellenze per gli studenti delle scuole secondarie superiori.

Nel congratularci con i semifinalisti e nell’augurare loro di proseguire con successo in questa avventura, il nostro istituto desidera ringraziare anche tutti i partecipanti che hanno volontariamente aderito al progetto: i docenti e la dirigente scolastica sono orgogliosi degli allievi che decidono di mettersi alla prova e si impegnano oltre i propri doveri scolastici, dimostrando motivazione e interesse.

Mostra: Oltre l’uomo

Oltre l’uomo, da Leonardo alle biotecnologie

Martedì 14 marzo le classi 5°EMT e 5°DMA, sono andate a visitare la mostra “oltre l’uomo, da Leonardo alle biotecnologie” allestita presso il lanificio Conte a Schio, edificio legato alle origini della produzione tessile nella Val Logara e alla nascita del sistema fabbrica che portò, come conseguenza, sviluppo sociale e urbanistico.

La mostra è organizzata in molte sale collegate tra loro tramite un percorso ben definito che ha lo scopo di far ripercorrere ai visitatori lo sviluppo delle tecnologie dalle più antiche fino a quelle più moderne.

Le classi sono state accolte da due guide e suddivise in due gruppi, la visita è iniziata mostrando loro la prima sala in cui era presente un riassunto della mostra: da oggetti antichi per la lavorazione del legno e dei metalli fino al “Fab lab” e la stampante 3D.

Oltre l'uomo

La seconda sala è dedicata ad alcune delle più importanti invenzioni di Leonardo, qui, vi sono esposti i disegni ed alcuni manufatti. Nella sala successiva è presente il primo telaio con spoletta per la produzione in serie dei tessuti. Il telaio permise un incremento della produzione e quindi un abbattimento dei costi della manodopera poiché la tessitura richiedeva meno personale abile al mestiere. L’immagine sottostante ritrae la scuola di tessitura di Schio.

Sempre nella stessa grande sala centrale è esposta anche la prima macchina per l’incarto automatico delle caramelle, anche questo macchinario, come il telaio, ha sostituito molti operai perché girando una manovella, si eseguiva in breve tempo tutto il lavoro di imballaggio che prima richiedeva molto tempo e precisione per l’operaio.

Nell’immagine seguente viene mostrato un prototipo di macchina a vapore, essa funziona sfruttando la pressione del vapore prodotto facendo bollire l’acqua presente nella caldaia e convogliandolo in un cilindro con all’interno un pistone che viene mosso dalla forza del vapore stesso e genera un moto rettilineo che tramite un albero a gomiti è trasformato in moto circolare, con il quale è possibile svolgere diversi lavori come movimentare un treno, una macchina o far funzionare un macchinario.

Nella sala seguente è possibile ammirare la Model T, la “Automobile Universale” fortemente voluta da Henry Ford, fu annunciata in America nell’ottobre 1908. Con questa automobile nel 1913 divenne operativa la prima catena di montaggio. Una volta a regime la fabbrica di Ford T ne assemblava una ogni ora e mezza, in totale ne vennero prodotte 15 milioni.

Un’altra grande sala era interamente dedicata allo sviluppo della medicina e delle case farmaceutiche. Qui sono presenti svariati oggetti con molteplici funzioni ed impieghi, viene mostrata l’evoluzione dei metodi di diagnosi e cura delle malattie: gli oggetti presenti sono disposti a partire dalla prima macchina per i raggi X, l’esposizione di alcune parti del corpo umano vere che sono state amputate e sottoposte ad un particolare trattamento che permetta loro di non deteriorarsi e per finire sono esposte alcune moderne protesi che consentono di recuperare la mobilità perduta a causa della mancanza di un arto.

La penultima sala è dedicata al progetto F.L.Y. che consiste nella riproduzione di una realtà 3D virtuale (tramite l’uso di speciali occhiali provvisti di uno schermo al loro interno). Il progetto ha come scopo l’aiuto e la donazione di nuove speranze per i malati terminali costretti a vivere rinchiusi in una sala di ospedale, grazie a questi speciali occhiali infatti, è possibile “viaggiare e visitare” diversi luoghi del mondo rimanendo sempre fermi nello stesso posto.

Nell’ultima sala è esposta il massimo della tecnologia presente oggi, come la macchina per il calcolo della felicità, che grazie ad una telecamera ed un software per il riconoscimento facciale è in grado di determinare il sesso, l’età e il livello di felicità della persona inquadrata.
Un altro macchinario molto tecnologico presente è la stampante 3D che grazie ad un sistema di rilevamento della persona o dell’oggetto riesce a riprodurre una sagoma in materiale plastico con le stesse delineature e fisionomie dell’oggetto preso in esame. Nell’immagine seguente è immortalato uno studente della classe 5° EMT durante una scansione con il macchinario sopra descritto, nello schermo, contrassegnata con il colore verde, è possibile notare la scansione del soggetto eseguita della macchina.

Nell’immagine seguente è ritratta la classe 5°EMT ,accompagnata dalla professoressa Scortegagna, durante la spiegazione della guida, la quale si è dimostrata molto preparata ed esaustiva nelle descrizioni.

La mattinata si è conclusa con la visita alla mostra fotografica dedicata ai tumori al seno, la mostra ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini verso l’inquinamento del territorio, qui sono esposte molteplici foto di donne che hanno dovuto combattere con questa forma tumorale causata dall’inquinamento atmosferico. La Pianura Padana rientra tra le zone più inquinate d’Europa e d’Italia, Schio è il paese più inquinato della provincia di Vicenza.La mostra ha avuto lo scopo anche di sollecitare gli studenti e le loro famiglie ad eseguire una migliore raccolta differenziata, così facendo si potranno aumentare i rifiuti riciclati e diminuire le tonnellate di materiale indifferenziato bruciate dall’inceneritore di Schio. L’immagine sottostante ritrae la suddetta mostra.

Marangon Nicolò                                                                                             classe 5^EMT

Parlamento Europeo degli Studenti

ESPERIENZA PES: Winter School

Noi, Vanessa Graciani, Maria Ziggiotti e Marta Bassan, studentesse dell’I.P.S. “G.B. Garbin”, indirizzo socio- sanitario, abbiamo partecipato ad un incontro del Pes in data 25, 26, 27, 28 Febbraio a Castelvecchio, Valdagno.

Il PES è un’associazione studentesca, istituita nel marzo 2006, che si occupa di cittadinanza attiva e diritti umani nelle scuole. Questa associazione offre a noi studenti, che ricopriamo un ruolo fondamentale nella società in quanto ne costituiamo il futuro, l’opportunità di esprimerci su questioni come l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro. Un esempio di democrazia partecipata, di servizio e disponibilità. Questa piccola vacanza è un ricordo che noi porteremo sempre nel cuore, abbiamo conosciuto ragazzi provenienti da tutta Italia e con cui abbiamo stretto un profondo legame d’amicizia, ci siamo relazionate con docenti e relatori… ci siamo arricchite. Abbiamo assistito a molte conferenze legate alla cultura, alla scienza, alla filosofia, alla cittadinanza aventi un tema principale: I LIMITI.

I limiti dell’uomo, della natura, delle stesse istituzioni. Limiti che ci ostacolano, ma che grazie a questa esperienza abbiamo imparato a superare. Eravamo in molti ed era difficile condividere gli spazi, ma quando è presente la volontà, la disponibilità, la passione, nulla è impossibile. Ci siamo suddivisi in gruppi e ad ognuno spettava un ruolo (preparare i tavoli, la colazione, servire, lavare…), tutto organizzato dal corpo responsabile: il Direttivo, una guida di servizio. Ci siamo confrontati, mangiato insieme, dormito insieme, festeggiato insieme, semplicemente condiviso del tempo insieme. Il PES è, per noi, una famiglia, un luogo dove poter imparare il vero senso della vita, il significato del bene collettivo e il valore della dimensione comunitaria. Un luogo in cui è possibile concretizzare i propri sogni, diventare la persona che si desidera essere.

Noi…Vanessa, Marta e Maria desideriamo estendere questa opportunità all’intero istituto perché, nonostante i problemi nella scuola, siamo fermamente convinte che ci siano persone mature, che lottano per stare bene, per raggiungere la propria realizzazione.

Verrà aperto un laboratorio del PES, il primo a Schio, la prima riunione è prevista martedì 21 marzo alle 15.30, e confidiamo nella partecipazione di molte persone per dimostrare, agli altri e a noi stessi, che NOI VALIAMO.

Vanessa Graciani 2BS

L’esperienza che hanno vissuto Vanessa, Marta e Maria è inserita nel progetto di promozione della cittadinanza attiva che fa parte del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. In particolare, il percorso PES si colloca all’interno del Progetto Io Valgo – Area Verde per la promozione delle eccellenze. La nostra scuola crede fermamente nella possibilità che gli studenti, anche attraverso esperienze condivise che esulino dalla didattica frontale, possano ampliare le proprie competenze e costruiscano se stessi come cittadini consapevoli, responsabili ed impegnati.

A scuola di Open Coesione

Cittadinanza attiva, investimenti e finanziamenti pubblici. Al Garbin il progetto ‘Hotube’


E’ stato presentato dagli studenti delle quarte AM e BM hanno presentato il progetto ‘Hotube’ di A scuola di Open Coesione.

Di fronte ad un’aula magna piena, otto alunni (Nicola Rabito, Matteo Soliman, Luca Vecchi, Alex Munaro, Mohamed Sabir, Marco Dal Lago, Paolo Filippi Farmar, Matteo Del Santo e Davide Maistro a supporto tecnico), responsabili dei diversi ruoli del progetto, hanno illustrato che cosa significa essere cittadini attivi, come attingere informazioni ‘open’ sulle opere e strutture pubbliche finanziate da risorse europee e dei cittadini, su come si lavora in team e per obiettivi, sul perché nelle scuole è importante crescere nelle competenze digitali e di cittadinanza.

“Sono molto orgogliosa di avere aderito come scuola attraverso le due classi qui presenti ad un progetto di educazione alla cittadinanza attiva, che rientra nelle priorità del nostro PTOF Piano triennale dell’Offerta Formativa – ha affermato la Dirigente Scolastica prof.ssa Marina Maino in apertura dell’evento – Oggi non bastano le ‘sole’ competenze professionalizzanti, di indirizzo della scuola che si frequenta. Oggi servono anche le cosiddette ‘soft skills’, cioè tutte quelle competenze trasversali che rendono una persona ed un lavoratore in grado di vedere, capire i problemi da varie prospettive e proporre soluzioni diverse. Sono contenta che due classi dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica abbiano accolto la sfida di questo progetto lanciato a livello nazionale dal MIUR e dal Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio. La nostra scuola è stata scelta tra le 196 selezionate a livello nazionale, ed insieme ad altre sole due scuole della regione Veneto, compete per vincere il premio finale messo in palio dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea”.

La Dirigente Maino ha quindi ringraziato i docenti Michele Trabucco e Annalisa Maule per il lavoro che stanno svolgendo, prova evidente che al Garbin si attuano metodologie didattiche innovative atte a sviluppare le competenze che il mondo del lavoro richiede oggi e che le indicazioni più aggiornate della didattica indicano come modalità idonee per una acquisizione consapevole dei contenuti, utilizzando tecnologie e strategie moderne e flessibili, proprio come indicato anche nel piano Nazionale della Scuola Digitale. Oltre ad un pensiero rivolto ai docenti, Marina Maino ha ringraziato gli studenti che si sono messi in gioco con entusiasmo e passione raggiungendo ottimi risultati e il Presidente Lovato, e il direttore di AVA Farresin, per la collaborazione e l’opportunità formativa offerta alla scuola nel mettere a disposizione il know how di un proprio dirigente nella figura del dottor Trentin.

Gli studenti hanno spiegato che il progetto nazionale di si chiama ‘A scuola di open coesione’. ‘A Scuola di OpenCoesione (Asoc)’ è unGarbin1 percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo. Il percorso didattico di Asoc promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono. Asoc unisce educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio. I gruppi di studenti partecipanti sono coinvolti in molteplici attività, che implicano l’apprendimento e l’impiego di tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa sul proprio territorio, la produzione e l’analisi di dati e relative visualizzazioni interattive, l’uso di forme di comunicazione innovativa e la consapevolezza di norme, regole e modalità tecniche di pubblicazione dei risultati del proprio progetto in diverse forme crossmediali, tra cui il blog del percorso Asoc. Le attività previste dal percorso sono a carattere misto, combinando modalità asincrone tipiche dei Mooc (massive online open courses), momenti di facilitazione online con mentor e tutor di classe, passeggiate di monitoraggio civico anche utilizzando la innovativa piattaforma Monithon e partecipando ad incontri pubblici ed eventi tematici, come gli Open Data Days. Attraverso le attività, i ragazzi producono contenuti multimediali (anche utilizzando video, foto, testo scritto, etc.) sul loro territorio e su uno o più interventi finanziati dalla politiche di coesione; contribuiscono con report a raccontare le loro osservazioni e diffondere i dati che hanno raccolto sulla piattaforma Monithon.it e, tramite tecniche di storytelling, visualizzazione e comunicazione innovativa, raccontano storie di sviluppo territoriale. (www.ascuoladiopencoesione.it). Gli studenti delle due Quarte dell’indirizzo manutenzione ed Assistenza Tecnica hanno scelto dal sito www.opencoesione.it il progetto di teleriscaldamento di Schio e Santorso, raccogliendo su internet dati ed informazioni; tale ricerca di raccolta dati dalla rete non è stata tuttavia sufficiente per capire bene la modalità di scelta, di spesa e di efficacia di tale opera finanziata da risorse pubbliche. Gli studenti perciò hanno invitato il rappresentante di A.V.A. (Alto Vicentino Ambiente), l’ente che gestisce il teleriscaldamento e hanno posto alcune domande per capire meglio il progetto e la sua reale efficacia per i cittadini. Innanzitutto, hanno domandato quanto questa tecnologia abbia fatto risparmiare ai cittadini e alle aziende sul costo dell’energia per il riscaldamento. Secondo il dott. Trentin, intervenuto a nome di AVA, “i valori delle tariffe riferiti ad una utenza domestica sono inferiori di oltre il 10% rispetto a quelle derivanti dal costo della fornitura di gas naturale. Le tariffe del teleriscaldamento vengono calcolate con il criterio dell’indifferenza facendo riferimento al combustibile maggiormente diffuso nella zona. Per le utenze non c’è spesa per la manutenzione ordinaria, non viene chiesto alcun contributo, né deposito cauzionale. Inoltre, vi sono diversi benefici quali la riduzione delle emissioni dovute allo spegnimento delle caldaie a combustibile tradizionale, il miglioramento della qualità dell’aria, il risparmio di risorse energetiche convenzionali e l’eliminazione dei rischi connessi all’attività delle caldaie”.

Alcune domande sono state poste anche dagli altri studenti presenti in aula, come ad esempio quale è stato l’impegno finora per realizzare il progetto. Nicola Pizzolato ha risposto dicendo che da Ottobre ad oggi quasi tutti i martedì mattina nelle due ore dedicate e diversi pomeriggi sono stati impiegati per rispettare le scadenze e le tappe del progetto. Secondo Nicola Dal Santo il nome del progetto ‘Hotube’ è stato scelto in riferimento al progetto che parla di acqua calda che passa attraverso i tubi e alla famosa piattaforma di youtube. Alex Dal Santo ha spiegato anche le difficoltà che si sono incontrate, in particolare il lavoro di gruppo e il tempo extra scolastico richiesto. Infine, Manuel Dall’Alba ha spiegato che è stata coinvolta anche la classe della 4 CCP di indirizzo grafica, per la parte di design. Il progetto, accompagnato e supportato nella sua visibilità anche dai diversi profili social che sono stati aperti, come Facebook, Twitter e Instagram, prevede ulteriori passaggi di approfondimento, come l’incontro con le istituzioni pubbliche che hanno scelto il teleriscaldamento e con alcune realtà della società, come Legambiente, per avere ulteriori punti di vista.

Tratto da: Altovicentinonline.it


COMUNICATO STAMPA – CONFERENZA DEL 7 MARZO 2017

Conferenza del 7 marzo 2017

Questa mattina martedì  7 marzo alle ore 10 presso l’aula magna dell’istituto I.P.S. “G.B. Garbin” di Schio (VI), in via Tito Livio 7, gli studenti di 4^ AM e 4^ BM hanno presentato ai giornalisti e ai rappresentanti di classe e di istituto di tutta la scuola sede di Schio, il progetto “Hotube” di A scuola di Open Coesione.

Di fronte ad un’aula magna piena, otto alunni (Nicola Rabito, Matteo Soliman, Luca Vecchi, Alex Munaro, Mohamed Sabir, Marco Dal Lago, Paolo Filippi Farmar, Matteo Del Santo e Davide Maistro a supporto tecnico), responsabili dei diversi ruoli del progetto, hanno illustrato che cosa significa essere cittadini attivi, come attingere informazioni “open” sulle opere e strutture pubbliche finanziate da risorse europee e dei cittadini, su come si lavora in team e  per obiettivi, sul perché nelle scuole è importante crescere nelle competenze digitali e di cittadinanza.

Il team

“Sono molto orgogliosa –ha affermato la Dirigente Scolastica prof.ssa Marina Maino in apertura dell’evento- di avere aderito come scuola attraverso le due classi qui presenti ad un progetto di educazione alla cittadinanza attiva, che rientra nelle priorità del nostro PTOF Piano triennale dell’Offerta Formativa). Oggi giorno non bastano le ‘sole’ competenze professionalizzanti, di indirizzo della scuola che si frequenta. Oggi servono anche le cosiddette ‘soft skills’, cioè tutte quelle competenze trasversali che rendono una persona ed un lavoratore in grado di vedere, capire i problemi da varie prospettive e proporre soluzioni diverse. Sono contenta che due classi dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica abbiano accolto la sfida di questo progetto lanciato a livello nazionale dal MIUR e dal Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio. La nostra scuola è stata scelta tra le 196 selezionate a livello nazionale, ed insieme ad altre sole due scuole della regione Veneto, compete per vincere il premio finale messo in palio dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

La Dirigente Maino ha quindi ringraziato i docenti Trabucco Michele e Maule Annalisa per il prezioso lavoro che stanno svolgendo, prova evidente che al Garbin si attuano metodologie didattiche innovative atte a sviluppare le competenze che il mondo del lavoro richiede oggi e che le indicazioni più aggiornate della didattica indicano come modalità idonee per una acquisizione consapevole dei contenuti, utilizzando tecnologie e strategie moderne e flessibili, proprio come indicato anche nel piano Nazionale della Scuola Digitale. Oltre ad un pensiero rivolto ai docenti, la Dirigente ha ringraziato gli studenti che si sono messi in gioco con entusiasmo e passione raggiungendo ottimi risultati e il Presidente, dr Lovato, e il Direttore di AVA, dr Farresin, per la collaborazione el’opportunità formativa offerta alla scuola nel mettere a disposizione il know how di un proprio dirigente nella figura del dr. Trentin”.

Gli studenti hanno spiegato che il progetto nazionale di si chiama “A scuola di open coesione”.

“A Scuola di OpenCoesione [ASOC] è un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo.

Il percorso didattico di ASOC promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono”.

ASOC unisce  educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio.

I gruppi di studenti partecipanti sono coinvolti in molteplici attività, che implicano l’apprendimento e l’impiego di tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa sul proprio territorio, la produzione e l’analisi di dati e relative visualizzazioni interattive, l’uso di forme di comunicazione innovativa e la consapevolezza di norme, regole e modalità tecniche di pubblicazione dei risultati del proprio progetto in diverse forme cross-mediali, tra cui il blog del percorso ASOC.

Le attività previste dal percorso sono a carattere misto, combinando modalità asincrone tipiche dei MOOC (massive online open courses), momenti di facilitazione online con mentor e tutor di classepasseggiate di monitoraggio civico anche utilizzando la innovativa piattaforma Monithon e partecipando ad incontri pubblici ed eventi tematici, come gli Open Data Days. Attraverso le attività, i ragazzi producono contenuti multimediali (anche utilizzando video, foto, testo scritto, etc.) sul loro territorio e su uno o più interventi finanziati dalla politiche di coesione; contribuiscono con report a raccontare le loro osservazioni e diffondere i dati che hanno raccolto sulla piattaforma Monithon.it e, tramite tecniche di storytelling, visualizzazione e comunicazione innovativa, raccontano storie di sviluppo territoriale.

(www.ascuoladiopencoesione.it).

Gli studenti delle due Quarte dell’indirizzo manutenzione ed Assistenza Tecnica hanno scelto dal sito www.opencoesione.it il progetto di teleriscaldamento di Schio e Santorso, raccogliendo su internet dati ed informazioni;  tale ricerca di raccolta dati dalla rete non è stata tuttavia sufficiente per capire bene la modalità di scelta, di spesa e di efficacia di tale opera finanziata da risorse pubbliche.

Gli studenti perciò hanno invitato il rappresentante di A.V.A. (Alto Vicentino Ambiente), l’ente che gestisce il teleriscaldamento e hanno posto alcune domande per capire meglio il progetto e la sua reale efficacia per i cittadini. Innanzitutto, hanno domandato quanto questa tecnologia abbia fatto risparmiare ai cittadini e alle aziende sul costo dell’energia per il riscaldamento. Secondo il dott. Trentin, intervenuto a nome di AVA, “i valori delle tariffe riferiti ad una utenza domestica sono inferiori di oltre il 10% rispetto a quelle derivanti dal costo della fornitura di gas naturale. Le tariffe del teleriscaldamento vengono calcolate con il criterio dell’indifferenza facendo riferimento al combustibile maggiormente diffuso nella zona. Per le utenze non c’è spesa per la manutenzione ordinaria, non viene chiesto alcun contributo, né deposito cauzionale. Inoltre, vi sono diversi benefici quali la riduzione delle emissioni dovute allo spegnimento delle caldaie a combustibile tradizionale, il miglioramento della qualità dell’aria, il risparmio di risorse energetiche convenzionali e l’eliminazione dei rischi connessi all’attività delle caldaie”.

Alcune domande sono state poste anche dagli altri studenti presenti in aula, come ad esempio quale è stato l’impegno finora per realizzare il progetto.

Nicola Pizzolato ha risposto dicendo  che da Ottobre ad oggi quasi tutti i martedì mattina nelle due ore dedicate e diversi pomeriggi sono stati impiegati per rispettare le scadenze e le tappe del progetto. Secondo Nicola Dal Santo il nome del progetto “Hotube”è stato scelto in riferimento al progetto che parla di acqua calda che passa attraverso i tubi e alla famosa piattaforma di youtube. Alex Dal Santo ha spiegato anche le difficoltà che si sono incontrate, in particolare il lavoro di gruppo e il tempo extra scolastico richiesto. Infine, Manuel Dall’Alba ha spiegato  che è stata coinvolta anche la classe della 4 CCP di indirizzo grafica, per la parte di design.

Il progetto, accompagnato e supportato nella sua visibilità anche dai diversi profili social che sono stati aperti, come Facebook, Twitter e Instagram, prevede ulteriori passaggi di approfondimento, come l’incontro con le istituzioni pubbliche che hanno scelto il teleriscaldamento e con alcune realtà della società, come Legambiente, per avere ulteriori punti di vista.

I Responsabili di progetto

prof.ssa Annalisa Maule    prof. Trabucco Michele

Gli studenti di 4^ AM e 4^BM

La Dirigente Scolastica

prof.ssa Marina Maino

8 Marzo 2017 – Festa delle Donne

8 marzo - Festa della donnaUn pensiero che desidero condividere con tutte le donne, ma non solo, dell’Istituto con l’augurio che l’8 marzo duri per tutto l’anno.

Anche in questo caso, Madre Teresa di Calcutta sprigiona energie positive da diffondere.
Buona lettura e, se non condividete, comunque, buona riflessione!

 

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…..
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
(Madre Teresa di Calcutta)

prof.ssa Marina Maino