Dal “Garbin” di Schio all’“Effetà”

di Betlemme nasce un ponte di solidarietà

chisiamo

Da ieri, durante la ricreazione, si è scatenata nella sede scledense dell’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato (IPSIA) “Garbin” una vera e propria gara di solidarietà che si ripeterà il 25 novembre, il 2 e il 9 dicembre e, inoltre, durante i colloqui pomeridiani dell’11 dicembre, su iniziativa della classe 4CC, per il progetto “Garbin Solidale”.

In queste date è possibile acquistare delle fette di torta per supportare il sostegno a distanza di un bambino audioleso della scuola “Effetà” di Betlemme.

L’Istituto “Effetà Paolo VI” di Betlemme è una Scuola specializzata per la rieducazione audiofonetica dei bambini audiolesi residenti nei Territori Palestinesi. Le finalità principali del Centro sono la formazione e la preparazione dei suoi studenti ad affrontare la società con la consapevolezza che la sordità non è un ostacolo per un’affermazione personale nell’ambiente civile. Nel mondo un bambino su mille nasce totalmente o parzialmente audioleso; la sordità parziale o completa è la menomazione sensoriale più diffusa tra gli uomini, arrivando a coinvolgere nell’arco della vita 1 persona su 10.

In Palestina il 3% della popolazione ha problemi di udito. In alcuni villaggi particolarmente isolati la percentuale sale al 15% degli abitanti del posto, classificandosi così tra le più alte al mondo.

A Schio, in via Tito Livio, i banchetti da ieri sono presenti nella sede nuova del “Garbin” in zona distributori al primo piano e nella sede vecchia in atrio. Chiunque voglia contribuire portando una torta può contattare Anna Passaretti e Manuel Dal Santo di 4CC.

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‘Un’azione per quanto piccola lascia sempre un’impronta’ – spiega la Dirigente del “Garbin”, Marina Maino -; spero che questa bella iniziativa proposta dagli studenti di 4CC possa trovare il consenso di molti e abbia notevole successo grazie alla collaborazione e sensibilità di tutti’.

‘Nel Vangelo di Marco c’è un passaggio – spiega Sandro Pozza, professore di Religione della sede gemella del “Garbin” di Thiene – in cui Gesù guarisce un sordomuto, pronunciando appunto la parola “effetà” che significa “apriti”. Quel sordomuto, grazie all’intervento di Gesù, “si aprì”: prima era chiuso, isolato, per lui era molto difficile comunicare; la guarigione fu per lui un’apertura agli altri e al mondo, un’apertura che, partendo dagli organi dell’udito e della parola, coinvolgeva tutta la sua persona e la sua vita; finalmente poteva comunicare e quindi relazionarsi in modo nuovo’.

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Nel Vangelo il sordomuto si apre; al “Garbin” di Schio gli alunni “aprono” lo sguardo verso Oriente per aiutare un bambino audioleso ad aprirsi.

Un gioco di parole per descrivere un gesto, pur semplice, ma fatto col cuore.

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Viaggio studio Broadstairs 2014

Londra 6 settembre 2014

Londra 6 settembre 2014

L’avventura, di 14 ragazzi e due insegnanti, è cominciata il 31 agosto nel piazzale Summano di Schio. Destinazione Treviso per prendere il volo che ci avrebbe portato all’aeroporto di Stansted, a nord di Londra. Per alcuni sarebbe stata la prima volta in aereo quindi c’era un po’ di agitazione, ma grazie al sostegno del gruppo e alle poche turbolenze, il viaggio si è rivelato piacevole e senza ritardi.

Arrivati a Stansted c’era, ad attenderci, un minibus di sedici posti perfetto per accogliere il nostro piccolo gruppo. Saliti abbiamo avuto la possibilità di conoscerci meglio visto il viaggio di due ore che ci aspettava. Arrivati a Broadstairs, la nostra meta, ognuno è andato dalla propria famiglia ospitante in modo da conoscerla e ambientarsi nella casa.

Broadstairs è una piccola cittadina a sud-est dell’Inghilterra, nel Kent, lungo la costa e di conseguenza avevamo anche la possibilità di andare in spiaggia; dispone inoltre di una lunga zona pedonale di 3 km che costeggia la spiaggia e che  la collega  a Ramsgate.

La mattina seguente, 1° settembre, ci siamo ritrovati tutti fuori da scuola prima di iniziare la nostra prima mattinata inglese. Ci hanno divisi in classi diverse per farci sostenere un test che accertasse il nostro livello nella lingua inglese; il giorno seguente ci hanno suddiviso ulteriormente per metterci in classe con i ragazzi del nostro stesso livello. Al termine delle due settimane abbiamo ricevuto l’Attestato con il livello raggiunto ( che ci hanno detto di conservare perché può essere inserito nel nostro CV).

Le classi erano miste, cioè potevi trovarti con compagni spagnoli, tedeschi, italiani o ungheresi quindi, di conseguenza, l’unica lingua con cui potevi comunicare era l’inglese. La scuola iniziava alle 9.00 e finiva alle 12.15, tre ore di puro inglese senza eccezioni.

Finito scuola avevamo un’ora e mezza di libertà, si poteva scegliere se andare in centro a comprare qualcosa da mangiare e da gustare all’interno del locale o tramite take away si poteva benissimo andare in spiaggia; il tempo ci ha aiutato molto, visto che spesso e volentieri c’era uno splendido sole. Finita la pausa pranzo iniziavano le attività pomeridiane, organizzate sempre dalla scuola.

Ogni pomeriggio avevamo un’attività diversa, ad esempio il primo giorno c’è stata una caccia al tesoro per scoprire alcuni indizi in giro per la città in modo da  farci conoscere meglio Broadstairs.

Successivamente sono state proposte diverse altre attività come la scelta di vari tipi di sport tra cui beach volley, tennis, nuoto, oppure musica, video games, art and craft e bowling; Verso le cinque del pomeriggio le attività volgevano al termine e tutti noi dovevamo tornare dalle nostre famiglie per cenare insieme a loro.

Anche la sera si organizzavano delle attività, il ritrovo era alle sette e mezza o alle otto,  dipendeva dalla location in cui si svolgeva il tutto. I programmi serali erano differenti da quelli pomeridiani infatti consistevano in drama, cinema, disco, burn dance (che sono i balli tradizionali molto coinvolgenti e che ci hanno fatto veramente tanto divertire), barbecue in spiaggia, quiz e giochi.

Ogni sabato invece il programma prevedeva un’uscita a Londra dove, accompagnati da una guida, abbiamo visto dall’esterno tutti i palazzi, monumenti e piazze più importanti, come  Buckingam Palace, London Eye, il Big Ben, il Parlamento, la cattedrale di Westminster, Piccadilly Circus, Trafalgar Square, Hyde Park.

Abbiamo avuto anche la possibilità di visitare due grandi musei, il Museo delle scienze e il Museo naturalistico (dai cui prende spunto il film americano “Una notte al museo”). Noi ragazzi abbiamo avuto del tempo libero al pomeriggio, per cui abbiamo potuto girare un po’ da soli; naturalmente, essendo dei ragazzi, abbiamo preferito vedere i grandi negozi come Chanel, Luis Vuitton, Hard Rock, Tiffany e non poteva mancare la visita ai grandi magazzini di Harrods.

Piccadilly Circus - London

Grazie alle escursioni pomeridiane abbiamo visitato Canterbury, con la sua imponente cattedrale in stile gotico, le bianche scogliere di Dover percorse a piedi  fino alla Lighthouse ( il faro) con viste spettacolari, Ramsgate, una cittadina poco distante da Broadstairs, raggiunta a piedi con una piacevolissima passeggiata lungo la costa.

Nonostante le difficoltà iniziali con la lingua, è stata un’esperienza indimenticabile che ci ha permesso di conoscere da vicino le abitudini del popolo inglese e ha dato a tutto il gruppo la possibilità di instaurare un bellissimo rapporto di “amicizia” sia con ragazzi di altre nazionalità che con le famiglie ospitanti, veramente disponibili e carine.

Balzarin Alessia, Valente Elena (2BC)  – Costa Cristina (4BC) – Fastello Giulia, Passaretti Anna (4CC) – Piazza Eva (5CC) – Slaviero Matteo (3DM) – Vaccari Giorgio (5BM) – Busin Andrea (2AMTH) –  Cavraro Arianna (3APTH) – Maddalena Laura (3APTH) – Panozzo Erica (4BCTH) – Polga Michele (5ACTH)