L’Ipsia Garbin si confronta con l’Olocausto

L’Ipsia Garbin si confronta
con l’Olocausto

SCHIO.  l’Ipsia Garbin celebra la giornata della Memoria.
Per non dimenticare gli orrori dell’Olocausto gli studenti dell’istituto professionale, coordinati dalle docenti di lettere Manuela Borriero e Lucia Grigolo, hanno ascoltato la testimonianza dello storico Bortolo Brogliato e fatto alcune considerazioni sui tragici fatti del passato confrontandoli con l’attualità.
“Ognuno di noi ha la responsabilità di edificare una nuova umanità- commenta uno studente- Dobbiamo cominciare dal luogo in cui ci troviamo ad operare e vivere, con le persone che abbiamo accanto, dobbiamo rispettare e promuovere. I cattivi non sono gli altri, i cattivi siamo noi se non riconosciamo la dignità di ogni creatura umana, se non rispettiamo i suoi diritti uguali ai nostri. Dobbiamo cominciare quì e adesso: questo è fare memoria”.

26 gennaio 2015 - Giorno della memoria - Incontro con Bortolo Brogliato

26 gennaio 2015 – Giorno della memoria – Incontro con Bortolo Brogliato

Un plauso alle riflessioni degli alunni è stato fatto anche dalla preside Marina Maino.
“Sono convinta che anche da questi messaggi, la scuola possa essere per gli studenti esempio di vita reale, non distaccata dall’attualità, che sa cogliere gli aspetti positivi ed evidenziare quelli negativi per non ripeterli”.

Sara Panizzon
Foto e articolo tratti da il Giornale di Vicenza

La palestinese Roh’a adottata dal “Garbin”

A fine novembre si era scatenata nella sede scledense dell’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato (IPSIA) “Garbin” una vera e propria gara di solidarietà su iniziativa della classe 4CC, per il progetto “Garbin Solidale”: era possibile acquistare delle fette di torta per supportare il sostegno a distanza di un bambino audioleso della scuola “Effetà” di Betlemme.

i-colori-della-palestina-sul-volto-di-una-bambinaE da Betlemme destinazione Schio è partita il 7 gennaio una speciale lettera di ringraziamento a firma di suor Pierluigina Carpanedo dell’Istituto “Effetà Paolo VI”, una scuola specializzata per la rieducazione audiofonetica dei bambini audiolesi residenti nei Territori Palestinesi. ‘Shukran! Un saluto affettuoso e un grazie da tutti noi di Effetà – ha esordito suor Carpanedo -. Con sorpresa e gioia abbiamo ricevuto il bonifico da Voi generosamente donato per la Vostra piccola amica. A tutti un riconoscente grazie. Questo gesto, per noi “dono”, ci ha profondamente commosse. Il nostro ringraziamento diventa per Voi ricordo e preghiera, per noi si tramuta in collaborazione, solidarietà e amicizia. Quanto da Voi offerto va in aiuto alla famiglia garantendo così la frequenza scolastica alla Vostra piccola amica. Qui la situazione è sempre molto precaria sia sul piano politico – sociale che economico. A scuola cerchiamo di donare oltre alle conoscenze scolastiche, serenità e gioia quale alternativa alla vita non sempre serena di casa’. A tutti, conclude la religiosa, ‘un abbraccio caloroso e affettuoso da tutti noi con un ricordo presso la grotta di Betlemme’.

E la bambina adottata agli studenti scledensi si chiama Roh’a, ‘una bellissima bambina di otto anni con sordità bilaterale gravissima. All’età di due anni ha subito l’intervento dell’impianto cocleare con l’aiuto economico di una associazione araba – ci spiega suor Pierluigina -. Con il supporto giornaliero della logopedista ha imparando ad ascoltare e a parlare: è molto brava, interagisce con vivacità e molta serenità. Dà molte soddisfazioni alle educatrici e alla mamma che gioisce nel sentirla parlare. Appartiene a una famiglia molto numerosa di cui lei è l’ultima arrivata. Ha due fratelli già sposati ed è zia di due nipotini. I suoi genitori vivono e sostengono la famiglia in modo molto precario’.

‘Un’azione per quanto piccola lascia sempre un’impronta’ – aveva spiegato nella genesi di questa nobile iniziativa la Dirigente del “Garbin”, Marina Maino -; spero che questa bella iniziativa proposta dagli studenti di 4CC possa trovare il consenso di molti e abbia notevole successo grazie alla collaborazione e sensibilità di tutti’.

E la sensibilità non si è fatta attendere e il sorriso di Roh’a ce lo conferma. Alla faccia di chi dice che i ragazzi non sono maestri di integrazione e di educazione alla diversità.

da Thieneonline.it di Sandro Pozza