Garbin: studenti primi nelle Scienze Matematiche e Fisiche

La Dirigente Scolastica Marina Maino

La Dirigente Scolastica Marina Maino

La nomea di scuola simbolo di bullismo e maldicenze è finita e gli studenti dell’Ipsia Garbin di Schio danno seriamente filo da torcere alle altre scuole superiori dell’Alto Vicentino.

Con la media di 24,3 punti, l’Ipsia Garbin infatti ha battuto le altre scuole del territorio alle prove di ammissione alla facoltà di Scienze Matematiche-Fisiche dell’Università di Padova.

Un risultato che rende felice il dirigente scolastico Marina Maino che ha spedito ai docenti della sua scuola una lettera entusiasta dalla quale traspare tutto i suo orgoglio.

Sono tre gli studenti del Garbin che hanno partecipato alla prova di ammissione che prevedeva la verifica delle conoscenze e competenze di base necessarie per la frequenza con profitto dei corsi di studio scientifici. La prova è obbligatoria e necessaria per determinare i punteggi delle graduatorie di accesso ai corsi a numero programmato.

Iscritti con un voto medio di 95/100 all’esame di stato, i 3 studenti del Garbin hanno superato i 20 quesiti di matematica e logica con un punteggio medio di 16,4 (su 20 che sarebbe stato il massimo) e le 10 domande di comprensione del testo con 7,9 punti (10 sarebbe stato il massimo), riportando un voto medio di 24,3 punti, ben al di sopra delle altre scuole superiori dell’Alto Vicentino che hanno visto alcuni loro studenti partecipare alle prove.

“Sono orgogliosa del risultato raggiunto dai nostri ragazzi – ha commentato Marina Maino – Hanno dato prova di aver superato anche alcuni studenti di scuole che sono considerate tra le migliori d’Italia e si sono imposti sulle altre scuole di Thiene e Schio. Dal documento che mi ha inviato l’Università di Padova si evincono con chiarezza i risultati delle prove di ammissione alla facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche. Gli studenti del nostro Garbin hanno avuto risultati sorprendenti – ha concluso Marina Maino – Risultati dei quali devono andare orgogliosi e che inorgogliscono me e tutti i docenti. I ragazzi sono stati super”.

A.B.

Tratto da: Altovicentinonline.it

M’illumino di meno 2016

Millumino-di-menoIl decalogo di M’illumino di Meno

In casa e sul luogo di lavoro ricordarsi di spegnere le luci di stanze, bagni, scale o corridoi quando la luce naturale è sufficiente e quando nei luoghi da illuminare non sono presenti familiari e colleghi. Inoltre, sostituendo le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo, si possono ridurre del 7% i consumi annui totali di energia elettrica;

Spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici domestici e nei luoghi di lavoro. In questo modo si potranno ridurre i consumi di elettricità dal 5 al 10%;

Controllare la temperatura della propria abitazione e del luogo di lavoro. Riducendo la temperatura ambiente di appena 1°C si possono tagliare i consumi ed i relativi costi del 5-10% all’anno. Inoltre, riprogrammando il termostato per abbassare la temperatura di notte, o quando nell’ambiente non c’è nessuno, e rialzarla al mattino o al rientro in casa ed in ufficio, la bolletta sarà più leggera del 7-15%. Durante l’estate si raccomanda di impostare la temperatura dei condizionatori non oltre sei gradi in meno rispetto alla temperatura esterna.

Il ricambio d’aria nei locali deve avvenire in tempi rapidi e con le finestre spalancate, mentre è controproducente tenere le finestre socchiuse per ore.  Inoltre, si consiglia di ridurre gli spifferi provenienti dagli infissi utilizzando del materiale isolante che impedisca il passaggio dell’aria e non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni, inserendo apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni ed i caloriferi;

Sbrinare frequentemente il frigorifero, tenendo la serpentina pulita e distanziata dal muro per favorire il ricircolo dell’aria. Inoltre, ricordarsi che la temperatura raccomandata per il frigorifero è tra 1 e 4°C e per il congelatore è di -18°C. Per ogni grado al di sotto di queste temperature il consumo aumenterà del 5%.

Non usare il ciclo di prelavaggio della lavatrice. Evitando questo passaggio è possibile risparmiare fino al 15% di energia.

Spegnere il forno ed i fornelli qualche minuto prima del termine della cottura dei cibi lasciando che il calore residuo completi l’opera. Sul luogo di lavoro, utilizzare con moderazione gli apparecchi elettrici per scaldare l’acqua per il caffè o il tè e, se sono presenti grossi distributori di bevande e/o alimenti, verificate se è possibile tenerli spenti di notte;

Verificare la temperatura dell’acqua.  E’ inutile tenere il termostato del boiler oltre i 60°C. Lo stesso vale anche per l’acqua necessaria al riscaldamento;

Utilizzare l’automobile il meno possibile e, se necessario, condividerla con chi fa lo stesso tragitto. In alternativa, scegliere di recarsi sul luogo di lavoro utilizzando la bicicletta o i mezzi pubblici.

Attenzione alla pressione degli pneumatici: se è inferiore a 0,5 bar, l’automobile utilizza il 2,5% in più di carburante. Inoltre, utilizzando un olio a bassa viscosità per il motore, si può ridurre il consumo di carburante di oltre il 2,5%. Anche in automobile non abusare dell’aria condizionata che aumenta i consumi complessivi del 5% circa.

Chiaramente questi interventi da soli non bastano ad ottenere dei veri risultati. C’è bisogno di integrarli con azioni tecnologiche (acquisto elettrodomestici, interventi di riqualificazione edilizia, installazione di impianti di produzione dell’energia da fonte rinnovabile, etc.) che possono far risparmiare fino al 50-70% o addirittura portare all’autoproduzione.

PERO’, le azioni per modificare i nostri comportamenti rappresentano una palestra molto importante per la costruzione di una nuova cultura energetica. Le tecnologie da sole non bastano perché corriamo il rischio di non saperle controllare senza una consapevolezza (es. Un individuo che percorre mediamente 10000 km all’anno in automobile acquista una nuova auto con un consumo minore per chilometro percorso. A parità di chilometri spende meno e questo lo spinge ad aumentare l’utilizzo dell’automobile, anche per tragitti che in passato percorreva a piedi. Risultato: i consumi aumentano invece di diminuire).