La storia del lanciere Lara Destro

Lara Destro

Lara Destro

A vent’anni fucile e mimetica

Alzino la mano tutti coloro che da piccoli alla classica domanda “Cosa vuoi fare da grande?” hanno risposto “il soldato”. Beh, sicuramente tanti, tra cui anche Lara Destro, 20enne di Torrebelvicino che è riuscita a realizzare il suo sogno. Arruolata in un reparto di cavalleria, il lanciere Destro da mesi pattuglia le metropolitane di Roma senza nulla da invidiare ai colleghi maschi, dimostrando che il sesso non conta se si ha un obiettivo fisso. “Basta avere coraggio – dice lei restando in tema – e tanta voglia di arrivare”.

Una strada particolare
Indubbiamente una scelta inconsueta per una giovane ragazza quella di svestire i panni civili per infilare anifibi e mimetica, imbracciando il Beretta AR 70/90. “Per me non c’è nulla di strano, ho sempre sognato di entrare nell’arma – racconta – è il lavoro dei miei sogni, intrapreso con una consapevolezza che è maturata negli anni dell’adolescenza, finchè non ho fatto domanda e sono stata ingaggiata anche grazie al supporto dei miei genitori”. Finito l’istituto superiore ‘Garbin’ infatti la Destro ha subito fatto domanda di arruolamento, arrivato il 10 giugno scorso. Inquadrata nell’8° Reggimento dei Lancieri di Montebello ha dovuto superare due intensi periodi di addestramento. “Prima il RAV e poi il modulo K, è stato massacrante dal punto di vista fisico, soprattutto per il gap biologico con gli uomini – prosegue – ma ho tenuto duro nonostante la tentazione di lasciare, ottenendo un ottimo punteggio finale”.

Operazione ‘Giubileo’
Dal 5 Novembre la Destro quindi è stata trasferita a Roma nel contesto dell’operazione ‘Giubileo’, assieme ad altri duemila militari che sorvegliano la Capitale, in quello che è il suo primo incarico. Il suo compito è rendere sicure le stazioni metropolitane, note per essere un luogo di anarchia e continui furti. “Ho passato anche il Capodanno in servizio in metro, ma fa parte del lavoro. E’ dura, ma ci sono anche delle belle soddisfazioni, tipo quando un signore americano mi ha ringraziato perché davo sicurezza al posto: mi si è aperto il cuore, è bello che il nostro lavoro sia apprezzato laddove tanti invece ci insultano”.lara destro 2

Lara Destro

Lara Destro

Il futuro nel mirino
Per il momento dunque Destro serve a Roma, finchè non arriverà il cambio. E per il futuro i progetti sono rivolti all’estero. “Appena avrò la possibilità cercherò di entrare in una missione fuori dall’Italia – prosegue – per noi militari è il coronamento dell’esperienza lavorativa nell’arma, una specie di master in materia”. Intanto però si rimane a Roma, “con qualche licenza, poche in verità, per tornare sulle mie montagne e ai miei cavalli, visto che adoro cavalcare”.

La saggezza dei vent’anni
Per finire, un consiglio ai coetanei e ai giovani. “E’ un lavoro che consiglio a tutti. Insegna che cosa sia la disciplina, mentre tanti invece alla nostra età non sanno nemmeno dove sono. Fare i soldati è un mestiere che rende orgogliosi e responsabilizza – conclude – perchè rappresentiamo l’Italia, e per me è diventata anche una missione proteggere i miei concittadini e contribuire a rendere più sicuro il Paese in cui viviamo”.

Federico Pozzer

Foto e articolo tratti da: Altovicentinonline.it

Betlemme-Schio: raccolta fondi per Roa’a

Questa mattina, presso il nostro istituto, dalle ore 8.10 alle ore 9.10, si è tenuto l’incontro di consegna ufficiale dei fondi raccolti con il Progetto Garbin Solidale per il supporto a distanza della piccola Roa’a del centro Effetà di Betlemme. Presente la sig.ra Tatiana Rubini dell’associazione Il Filo che da anni supporta la scuola di Betlemme e la dott.ssa Sara Panizzon del Gionale di Vicenza.

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

L’appuntamento si è aperto con il saluto della Dirigente Prof.ssa Maino che ha ringraziato la classe 5CC che, per il secondo anno successivo, si è fatta promotrice dell’iniziativa e gli altri studenti che hanno partecipato, supportando con la preparazione delle torte e con l’acquisto delle stesse. La Dirigente ha sottolineato l’importanza di essere cittadini attivi e come questo possa tradursi in azioni concrete che consentono a ciascuno di agire all’interno della propria realtà e collettività, anche attraverso piccoli, gesti che però si direzionano al miglioramento della società e di se stessi.

Successivamente Tatiana ci ha raccontato la difficile situazione che sta affrontando la Palestina, illustrando le problematiche che ogni giorno i bambini e gli operatori del centro di Effetà devono affrontare anche solo per raggiungere la struttura. In particolare ci ha mostrato un video che raccoglieva immagini della città di Betlemme, ripercorrendo il tragitto che porta all’Istituto: è stato come essere lì, arrivare fino alla porta di ingresso e entrare. Il video conteneva immagini riguardanti le attività che vengono svolte durante la giornata a scuola, le sedute di logopedia che consentono ai bambini di parlare e usare la voce nonostante la sordità, i momenti di gioco e quelli di vita quotidiana per gli alunni che si fermano a dormire nel centro, compresa la nostra piccola Roa’a. Inoltre Tatiana ci ha spiegato come il centro sia diventato, col tempo, una scuola di eccellenza e come sia potuto crescere, fino ad accompagnare i ragazzi a raggiungere la possibilità di svolgere gli esami di stato grazie a finanziamenti ottenuti da benefattori americani. Il video ci ha trasmesso emozioni forti, in particolare ci ha commosso il pensiero che nonostante le difficoltà i bambini riescono a giocare, cantare e ballare con la spensieratezza  che tutti i bambini della stessa età hanno. La gioia dell’infanzia non ha confini dove ci siano luoghi che riescono, anche in mezzo alla povertà o alla guerra o alle difficoltà, a creare spazi di serenità e di accoglienza.

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

Betlemme-Schio: mondi che si incontrano nella solidarietà

Infine due ragazze della 5CC, Anna Passaretti e Michela Eberle che hanno coordinato tutta l’attività, hanno fatto un breve intervento nel quale hanno descritto come è stata gestita il progetto e le ragioni che hanno mosso la classe nell’impegnarsi a continuare la raccolta fondi anche dopo aver raggiunto la quota per il supporto a distanza di Roa’a pensando all’opportunità di finanziare, per gli altri bambini, progetti relativi al trasporto, nodo dolente a causa dell’attuale situazione di incertezza e pericolo.

Per noi ragazzi del Garbin è stata una grande soddisfazione riuscire nell’intento di realizzare l’obiettivo, accompagnati dal pensiero che, anche nel nostro piccolo, è possibile fare qualcosa di grande. Inoltre, grazie all’incontro, i ragazzi di 5CC hanno passato il testimone agli alunni di classe prima e seconda presenti con la speranza che il Progetto continui anche nei prossimi anni.

Schio – Betlemme

Un ponte che diventa sempre più solido.

Si è conclusa la settimana scorsa la maratona di solidarietà che ha visto coinvolto il nostro Istituto per consentire il rinnovo del supporto a distanza della piccola Roha della scuola Paolo VI di Betlemme, all’interno del progetto GARBIN SOLIDALE. La classe 5CC con l’aiuto di altri alunni, soprattutto delle classi prime, è riuscita nell’intento di mobilitare la generosità di tutti gli studenti e del personale della scuola, riuscendo nell’obiettivo e addirittura consentendo di appoggiare altri progetti a favore dei bambini di Effetà, in particolare quelli che riguardano il trasporto per garantire la frequenza alla lezione. Tatiana Rubini, membro attivo dell’associazione Il Filo che da anni collabora con Effetà per coordinare le attività di informazione e solidarietà destinate alla scuola per audiolesi di Betlemme, ci ha infatti sottolineato come la maggiore difficoltà dei bambini, in questo momento storico che vede il già martoriato Medio Oriente ancora più instabile, sia quella di raggiungere il centro.

La classe 5CC

La classe 5CC

Un ringraziamento va a quanti, in 5CC, con il loro entusiasmo, capacità organizzativa, sensibilità, hanno preso a cuore il caso di Roha, impegnandosi nel non semplice coordinamento delle attività informative e di gestione pratica della raccolta fondi. Un altro grazie va alla generosità dell’Istituto che, ancora una volta, dimostra di avere un cuore grande.

Da qui un pensiero di bene e felicità ai bambini di Effetà e all’Associazione Il Filo.

Y.D’Autilia

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Cantiere Garbin, papà e figli al lavoro

DSC_5243Manutenzioni condivise tra studenti, genitori e insegnanti per sistemare la scuola e creare uno spirito di comunità. Sono questi gli obiettivi del progetto “Squadra manutenzione Garbin”, iniziativa che prevede cinque giornate dedicate alla sistemazione della sede thienese dell’istituto professionale statale di via Rasa. Ha preso il via alle 9 di domenica il primo appuntamento a cui hanno preso parte volontariamente una trentina di alunni, oltre a due genitori e due docenti. Fino alle 17 le cinque squadre di lavoro composte da ragazzi e ragazze di prima, seconda, terza e quarta si sono dedicate alla tinteggiatura delle aule e dei corridoi al piano terra, oltre che alla sistemazione del giardino esterno, la piantumazione di otto palme e la manutenzione delle singole aule. «Tre gruppi, muniti di pennello e colore, hanno prima pulito le pareti per poi procedere con la stesura di alcune mani di colore», spiega il responsabile del distaccamento thienese dell’istituto, il professor Federico Canale.

«Una squadra, poi, si è dedicata esclusivamente agli esterni, rimuovendo le piante infestanti e realizzando alcune fioriere nelle quali inserire le piante. Infine l’ultimo gruppo ha pulito e sistemato le lavagne, ha posizionato dei nuovi orologi da muro oltre a fissare stecche di legno sulle pareti di tutte le aule della sede thienese. Hanno preso parte all’attività gli studenti di tutti gli indirizzi di studio». Con un appuntamento mensile fino alla fine dell’anno scolastico, il progetto prevede anche la tinteggiatura delle aule rimanenti, la sostituzione dei battiscopa e l’installazione di alcune strisce in plastica per evitare che i banchi rovinino i muri. L’obiettivo è di coinvolgere a turnDSC_5325o tutti gli studenti del Garbin. «L’istituto ha investito circa 500 euro. Poi ci sono state donate da alcune aziende sensibili alla causa le palme, gli orologi e il colore. Infine ragazzi, genitori e docenti hanno volontariamente messo a disposizione un’efficiente forza lavoro», aggiunge il dirigente scolastico Marina Maino. «Manutenzioni di questo tipo non venivano effettuate da circa 10 anni: la scarsità di risorse, però, non ha bloccato la nostra iniziativa». Soddisfatti anche i ragazzi e i genitori. «È positivo che tanti nostri compagni siano accorsi, volontariamente, di domenica», affermano gli studenti Marco Turra e Pierantonio Simionato. «Questi interventi servivano». «Lavorando i giovani imparano a prendersi cura della propria scuola», concludono i genitori Gianantonio Peron e Franco Viero. «Ora siamo sicuri che si adopereranno ancora necessario».

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Marco Billo – Tratto da “Il Giornale di Vicenza