Visita a Istrana (TV)

Alla scoperta del 3° reparto manutenzione velivoli e dell’aeroporto di istrana 

Giovedì 9 Marzo mi sono recato assieme ai miei compagni delle classi 5^ EMT e 4^ EMT all’aeroporto civile di Istrana, che si occupa della manutenzione velivoli (3° RMV), per immergerci in un mondo tutto nuovo. Il 3° reparto manutenzione veivoli, si trova dalla parte opposta dell’aeroporto civile di Treviso, i due settori vengono divisi soltanto dalla pista di atterraggio, ciò può sembrare strano, è come se ci fosse una linea che divide due mondi completamente diversi. Esso si trova all’interno di una riserva naturale (parco naturale fiume Sile) e, di conseguenza, l’Aereonautica militare Italiana si è trovata per la prima volta a dover rispettare delle norme a livello acustico e ambientale.
Abbiamo passato l’intera mattinata nelle varie strutture del 3° RMV ed eravamo molto affascinati. Come prima attività ci hanno accompagnati nella sala conferenze, dove ci hanno illustrato il percorso da seguire per entrare a fare parte di diversi ruoli dell’Aereonautica militare, soprattutto a livello scolastico. Successivamente, abbiamo visitato la sala test, dove vengono testati i motori e, dopo aver ascoltato una dettagliata spiegazione, era finalmente arrivata l’ora di assistere ad un collaudo di un AMX. Ancora stupiti dal volo dell’aereo ci siamo inoltrati assieme al maresciallo all’interno dell’officina e subito dopo nel reparto qualità, dove vengono fatti tutti gli appositi test fisici e chimici sui materiali e sulle parti che compongono l’aereo, per trovare difetti o presunti guasti non visibili ad occhio nudo. A mezzogiorno ci siamo spostati nell’aeroporto militare di Istrana. Una volta arrivati lì c’era la possibilità di mangiare in mensa assieme ai militari oppure si poteva mangiare al sacco; personalmente ho preferito mangiare in mensa dove ho conosciuto un maresciallo originario di Schio e avuto la possibilità di togliermi qualche curiosità, è stato proprio lui poi ad accompagnarci per tutto il resto del pomeriggio. Finito di mangiare ci siamo recati all’ interno di un Hangar, dove,grazie al maresciallo Massimiliano Giuliato,abbiamo avuto la possibilità di salire uno per uno all’ interno del caccia bombardiere Amx e farci scattare una bella foto ricordo ! Successivamente abbiamo assistito all’avvio dell’esercitazione del 51° stormo e, di seguito, abbiamo avuto anche la fortuna di entrare in una sala radar dove abbiamo potuto apprezzare la simulazione di un atterraggio guidato via radar, direttamente in contatto con il pilota. Purtroppo, in seguito, siamo dovuti partire per tornare verso casa e per me, è stato come risvegliarsi da un bellissimo sogno. E’ stata un’esperienza bellissima, sicuramente da riproporre alle classi, è un mondo che purtroppo i civili non toccano mai con mano, ma possono vedere soltanto nei film! Qualcuno avrebbe voluto vedere di più… ma TOP SECRET!

APOLLONI RICCARDO

Nel giardino della scuola

 è atterrato un disco volante. Il portellone si apre e…

disco volanteEra un giorno d’aprile, uno come tutti gli altri.
Sulla strada per arrivare a scuola vedevo le mie amiche che mi aspettavano. Stavo camminando a testa alta… Guardavo il cielo e contemporaneamente parlavo con il mio migliore amico. Osservando quell’immensa distesa di nuvole mi accorsi che c’era qualcosa di strano. Non poco lontano dal sole, vedevo un cerchio tutto nero, notare una cosa così non è da tutti i giorni.
Il mio amico, chiamandomi più volte, mi fece distrarre e non badai più a quella cosa misteriosa.
Dalla finestra della mia aula guardavo il cielo perennemente. Finita la prima ora entrò in classe un supplente.
Era da un po’ che la professoressa Maule non veniva a scuola.
Tempo fa ci aveva detto che sarebbe andata via per un po’ di tempo, ma sarebbe tornata.
Anche in quell’ora, come nell’ora precedente, continuavo a fissare il cielo, o per meglio dire, il cerchio nero. Nessuno in classe mia si era accorto di ciò. L’unica ero io.
Ad un certo punto una mia amica mi strinse le mani sui fianchi e sobbalzai sulla sedia. Mi fece distrarre.
A ricreazione il cerchio era sparito, non vedevo più nulla. Credevo di essere diventata matta. Com’era possibile? Da un momento all’altro era sparito tutto. Non smettevo di farmi domande, quel giorno non ero riuscita a studiare e nemmeno a dormire.
Tutta la notte ero rimasta a fissare il soffitto della stanza.
Il giorno seguente a scuola tutti guardavano il cielo. Probabilmente ne avevano parlato al telegiornale e io sbadatamente non me n’ero accorta.
Guardavo il cielo, e del cerchio non c’era ombra. Forse era sparito e finalmente io potevo smetterla di farmi domande, e invece no, da un momento all’altro spuntò di nuovo quel misterioso punto nero. Il cielo era sereno quella mattina e il cerchio si vedeva ancora meglio…
La professoressa Maule non era ancora tornata.
Senza di lei non era più lo stesso.
A ricreazione vidi che il cerchio si ingrandiva, tutti erano in preda al panico. Gente che urlava, telefonava spaventata…
Tutti rimasero lì, però volevano sapere cosa fosse. In un lampo, nella nostra scuola, era atterrato un disco volante.
Il portellone si aprì e…
Tutti rimasero sconvolti…
Dal misterioso cerchio nero uscì la prof Maule.
Non era più la stessa, era diventata un alieno!
La prof. era di color verde acido, aveva una veste tutta bianca, i capelli raccolti, e due occhi enormi sopra i quali ci aveva appoggiato gli occhiali.
Voleva trasportarci tutti con lei in un altro pianeta quando…
La porta della mia camera si aprì. Era mio padre che mi svegliava per andare a scuola.

Chiara Pretto 1BS – Sede di Schio

Che cos’è la libertà

libertàL’uomo è cosciente di cosa sia la libertà?

Molti filosofi e maestri del pensiero di ogni secolo hanno ragionato su cosa essa sia o in cosa potesse consistere per l’uomo.

Ma cosa significa essere davvero liberi? Per molti lo si è quando non si hanno capi e non si è costretti a lavorare per potersi permettere il pane e sopravvivere, ma in realtà non si ferma solo alla sopravvivenza, bensì all’essenza della vita stessa e a molte delle sue sfumature. I grandi filosofi illuministi come Voltaire, Kant, Rousseau e non solo, scrissero moltissimi testi che trattano di questa libertà, ponendo le basi del pensiero odierno.

Dunque, essa è l’unione di più fattori, tutti discussi spesso nel passato e possiamo dire che uno di quelli più importanti è la tolleranza, trattata anche da Voltaire.

Dovremmo sapere, o almeno aver intuito dalla nostra storia, quanto essa sia importante: tollerare gli altri è alla base della convivenza e se non riusciamo ad abbracciare questo grande valore e qualità, che dovrebbe albergare dentro ognuno di noi, non potremo mai raggiungere questa libertà.

Ragioniamo: perché il pensiero, l’abbigliamento, la quotidianità e l’aspetto altrui devono fermarci dal capire cosa nasconde la mente degli altri? Forse lo sforzo che dobbiamo fare è troppo difficile e qui troviamo un altro fattore che vive nella libertà, la capacità di pensare.

Per secoli l’uomo ha sempre procrastinato questa fatica facendola fare agli altri, al suo posto, in cambio di denaro o servizi.

Il pensiero e la ragione sono le chiavi essenziali per aprire tutte le porte che conducono le persone a essere libere, i capi di stato lo sapevano e astutamente hanno sempre fatto in modo che le persone non potessero permettersi il pensiero.

Come?

Semplice, rendendo l’istruzione costosa e privata. Ovviamente si potrebbe pensare che ci si riferisca a epoche passate, ma invece è un argomento più attuale di quello che sembra.

Anche nel nostro presente ci sono nazioni che non permettono alle persone di informarsi o di studiare perché lo studio è per pochi privilegiati.

Come scrisse Kant, per le persone è difficile uscire dalla “minorità” e iniziare a pensare indipendentemente, ma quando saranno in grado di farlo, potranno educarsi.

La cosa più importante da apprendere è come vivere e affrontare la vita con le sue difficoltà, come diceva Rousseau. Ammettiamolo: non c’è cosa più difficile del dover affrontare la vita.

Ovviamente studiare le materie scolastiche educa bene le persone, ma le educa davvero ad affrontare la vita?

Giustamente sapere risolvere le equazioni fa ragionare o anche saper analizzare un testo, ma questo non ci permetterà di affrontare la vita a testa alta.

Potremmo parlare di utopie, distruggere tutto quello che abbiamo creato e fondare una società globale, pacifica, dove il denaro non rovini le vite e condizioni l’umanità, con alla base la tolleranza e la pace, ma purtroppo siamo coscienti che l’uomo non è in grado di mantenere la pace e vivere in armonia con gli altri.

Essere liberi vuol dire poter vivere e rincorrere i propri sogni, senza essere schiavi di colpe e vergogne per ciò che si è, e senza puntare il dito verso chi non era da incolpare, noi stessi.

Jade Forza 4AC – Sede di Schio