Lettera dei rappresentanti d’Istituto del Garbin

AI MEZZI DI INFORMAZIONE

Thiene 27/03/2018

A seguito delle notizie sul nostro Istituto, riportate nelle ultime settimane dalla TV e dai giornali, abbiamo ritenuto opportuno discutere la vicenda durante l’incontro tra noi, rappresentanti d’istituto e di classe.
Ci teniamo, finalmente, a fare sentire la nostra voce ed il nostro punto di vista.
Le tristi vicende, che tanto hanno portato scalpore all’interno e, soprattutto, all’esterno della nostra scuola, non sono state né appoggiate, né giustificate dagli studenti, in quanto considerate frutto di gesti immaturi ed irrispettosi nei confronti di tutti, studenti, professori e personale ATA.
Nella nostra sede di Thiene siamo in circa 700 studenti (1400 in tutto l’Istituto) provenienti da tante scuole medie, da tanti istituti superiori, da tantissimi paesi (più di trenta!) e qui troviamo accoglienza e la possibilità in cinque (speriamo) anni di percorso di uscire con una solida preparazione professionale e con le necessarie competenze di cittadinanza che permetteranno a ciascuno di orientarsi verso un proprio progetto di vita a 19, 20 anni.
I nostri compagni diplomati prima di noi nel giro di pochi mesi hanno trovato un impiego duraturo nelle aziende del nostro territorio.
Già al quarto o quinto anno, più di qualcuno di noi già firma un contratto di assunzione che gli permette di conciliare scuola e lavoro. Da noi l’alternanza scuola lavoro non è una parola vuota o un peso, è una vera opportunità.
Questo è il punto di arrivo.
Ci rendiamo conto che molti ragazzi che iniziano una scuola superiore, qualsiasi, mostrano più di qualche difficoltà, che molte famiglie sono in affanno e che i modelli cui molti ragazzi si ispirano sono lontanissimi dal mondo reale.
Può capitare che su quasi 700 studenti alcuni, qualche volta, superino i limiti?
Sì, e non soltanto da noi.
E’ la norma? No!
Nella nostra scuola il tema della formazione del cittadino è molto sentito, ed è affidato al lavoro non soltanto dei docenti, ma anche degli studenti.
Da noi, da anni, oltre a svariati progetti, è avviata una forma di peer education, cioè studenti più grandi fanno da tutor, da appoggio per i compagni più giovani, sia su temi scolastici sia su tematiche che riguardano più direttamente il comportamento, l’educazione (es. alla salute, alla responsabilità …).
E non può essere diversamente, perché la nostra scuola si assume la responsabilità di mandare in più di trecento aziende del territorio per svariate settimane di stage, ogni anno, centinaia di studenti, che, nella maggioranza stragrande dei casi, ottengono ottime valutazioni dai tutor aziendali che li hanno seguiti, che sono poi spesso disposti a prolungare l’esperienza o a rinnovarla di anno in anno.
E questo da almeno trent’anni!
Trent’anni di risultati, di cui siamo tutti orgogliosi, senza essercene mai vantati, devono essere dimenticati o cancellati o messi in pericolo per un momento di stupidità di pochi?
Pertanto, in quanto rappresentanti d’istituto, siamo molto amareggiati dai fatti accaduti e da come, di conseguenza, i media hanno descritto una scuola, la nostra, che nel corso degli anni ha potuto vantare numerosi premi in gare professionali, sia locali che nazionali, ottenuti da studentesse e studenti di tutti gli indirizzi, e vanta un livello di preparazione dei nostri diplomati riconosciuto nel mondo del lavoro come valida risorsa aziendale.
Avremmo molto ancora da dire, ma ci rendiamo conto di come lo spazio a nostra disposizione sia limitato.
Ci scusiamo se abbiamo annoiato qualcuno, d’altra parte le cose che funzionano, e da noi sono tante e tante, forse non sono abbastanza eccitanti.
Scusateci ancora, ma questa è la NOSTRA scuola, alla quale teniamo.
Buona giornata e tanti auguri di una Buona Pasqua a tutti.

Per gli studenti del Garbin
I rappresentanti
Luca Zanin e Mario Borgo


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Ecovicentino.it

 

Welcome to Automation 2018

Ricicla il passato per creare il futuro. E il futuro, quando sei circondato da robot che si comportano come un maggiordomo per aiutare i disabili ed ecocompattatori d’alluminio costruiti con materiale recuperato in un’isola ecologica, sembra davvero vicino. Il concorso Welcome to Automation è sbarcato a Zola Predosa, nel Bolognese, dove oggi si è svolta una delle due eliminatorie – l’altra si è disputata a Napoli – che ha visto sfidarsi 14 team composti da studenti provenienti da Istituti tecnici e professionali del Nord Italia.


L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, è stata organizzata da Balluff Automation srl, multinazionale tedesca che produce sensori, soluzioni e sistemi per l’automazione. L’obiettivo del concorso è presto detto: realizzare con materiale di recupero un prototipo funzionante di robot, che abbia un’utilità in ambito sociale.
Per costruire i robot non serve solo la conoscenza dei metalli e della tecnologia, ma anche della psicologia e dell’estetica. Basta osservare i cinque progetti selezionati dalla giuria bolognese e che accederanno alla finale di Parma, a maggio, insieme agli altri cinque lavori scelti nella gara di Napoli. I vincitori di oggi sono: l’Istituto ‘Garbin’ di Schio (Vicenza) con il progetto Modello per presidio ambiente e supporto strumentale; l’Istituto ‘Agnelli’ di Torino con Dispensa 4.0; l’Istituto ‘Olivetti’ di Ivrea (Torino) con Virgilio; l’Istituto ‘Marconi’ di Rovereto (Trento) con il progetto Time to turn the page; l’Istituto ‘Scotton’ di Bassano del Grappa (Vicenza) con il lavoro Raccolta differenziata automatica.
I partecipanti al concorso, tutti accompagnati da un professore che li guida e li stimola, hanno presentato lavori che richiedono l’integrazione di almeno tre discipline tecniche: nelle aree della meccanica, dell’automazione, dell’elettronica e dell’informatica. Un mix di conoscenze che ha dato vita a dei robot, dal peso minimo di 2 chili, e capaci di muoversi e svolgere uno o più compiti.
“L’idea è unire aziende e scuole, per incentivare la conoscenza dell’automazione nei ragazzi – ha spiegato Daniele Bollano, responsabile della qualità e della formazione di Balluff -, con un orientamento alle nuove tecnologie e a quello che oggi il mercato richiede su Industry 4.0”. I tre gruppi di studenti che si aggiudicheranno la finale riceveranno buoni da spendere e ci saranno anche premi per gli insegnati accompagnatori e per le scuole. “Il vero obiettivo, però, non è il premio finale – ha commentato Bollano -, ma fare in modo che i ragazzi possano mettersi in gioco con la loro inventiva e le loro conoscenze”.

Articolo tratto dall’agenzia ANSA


Altri Articoli di Stampa:

Ecovicentino.it 

Welcome to Automation

Garbin.gov.it – Circolare 

Quotidiano in classe – Thiene

“Quotidiano in classe”

Oggi leggiamo i quotidiani con l’obiettivo di lavorare sulla “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Le studentesse  della 4APTH sono molto serie nella loro ricerca. Così fin da subito “saltano fuori” sia dal Giornale di Vicenza sia dal Corriere della Sera, diversi articoli su questo tema. Un tema attualissimo, scottante che coinvolge e suscita in classe molte reazioni, tra domande, idee, proposte.
Le studentesse della 4AP leggono con attenzione, parlano, discutono e alla fine dicono con forza  “NO” alla violenza, qualunque essa sia, ma soprattutto “NO” alla violenza sulle donne!

CLASSE 4AP

La prof. Monica R. Carli in classe 4^APTH


Classe 3AM

#203

A scuola di Open Coesione

Cittadinanza attiva, investimenti e finanziamenti pubblici. Al Garbin il progetto ‘Hotube’


E’ stato presentato dagli studenti delle quarte AM e BM hanno presentato il progetto ‘Hotube’ di A scuola di Open Coesione.

Di fronte ad un’aula magna piena, otto alunni (Nicola Rabito, Matteo Soliman, Luca Vecchi, Alex Munaro, Mohamed Sabir, Marco Dal Lago, Paolo Filippi Farmar, Matteo Del Santo e Davide Maistro a supporto tecnico), responsabili dei diversi ruoli del progetto, hanno illustrato che cosa significa essere cittadini attivi, come attingere informazioni ‘open’ sulle opere e strutture pubbliche finanziate da risorse europee e dei cittadini, su come si lavora in team e per obiettivi, sul perché nelle scuole è importante crescere nelle competenze digitali e di cittadinanza.

“Sono molto orgogliosa di avere aderito come scuola attraverso le due classi qui presenti ad un progetto di educazione alla cittadinanza attiva, che rientra nelle priorità del nostro PTOF Piano triennale dell’Offerta Formativa – ha affermato la Dirigente Scolastica prof.ssa Marina Maino in apertura dell’evento – Oggi non bastano le ‘sole’ competenze professionalizzanti, di indirizzo della scuola che si frequenta. Oggi servono anche le cosiddette ‘soft skills’, cioè tutte quelle competenze trasversali che rendono una persona ed un lavoratore in grado di vedere, capire i problemi da varie prospettive e proporre soluzioni diverse. Sono contenta che due classi dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica abbiano accolto la sfida di questo progetto lanciato a livello nazionale dal MIUR e dal Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio. La nostra scuola è stata scelta tra le 196 selezionate a livello nazionale, ed insieme ad altre sole due scuole della regione Veneto, compete per vincere il premio finale messo in palio dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea”.

La Dirigente Maino ha quindi ringraziato i docenti Michele Trabucco e Annalisa Maule per il lavoro che stanno svolgendo, prova evidente che al Garbin si attuano metodologie didattiche innovative atte a sviluppare le competenze che il mondo del lavoro richiede oggi e che le indicazioni più aggiornate della didattica indicano come modalità idonee per una acquisizione consapevole dei contenuti, utilizzando tecnologie e strategie moderne e flessibili, proprio come indicato anche nel piano Nazionale della Scuola Digitale. Oltre ad un pensiero rivolto ai docenti, Marina Maino ha ringraziato gli studenti che si sono messi in gioco con entusiasmo e passione raggiungendo ottimi risultati e il Presidente Lovato, e il direttore di AVA Farresin, per la collaborazione e l’opportunità formativa offerta alla scuola nel mettere a disposizione il know how di un proprio dirigente nella figura del dottor Trentin.

Gli studenti hanno spiegato che il progetto nazionale di si chiama ‘A scuola di open coesione’. ‘A Scuola di OpenCoesione (Asoc)’ è unGarbin1 percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo. Il percorso didattico di Asoc promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono. Asoc unisce educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio. I gruppi di studenti partecipanti sono coinvolti in molteplici attività, che implicano l’apprendimento e l’impiego di tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa sul proprio territorio, la produzione e l’analisi di dati e relative visualizzazioni interattive, l’uso di forme di comunicazione innovativa e la consapevolezza di norme, regole e modalità tecniche di pubblicazione dei risultati del proprio progetto in diverse forme crossmediali, tra cui il blog del percorso Asoc. Le attività previste dal percorso sono a carattere misto, combinando modalità asincrone tipiche dei Mooc (massive online open courses), momenti di facilitazione online con mentor e tutor di classe, passeggiate di monitoraggio civico anche utilizzando la innovativa piattaforma Monithon e partecipando ad incontri pubblici ed eventi tematici, come gli Open Data Days. Attraverso le attività, i ragazzi producono contenuti multimediali (anche utilizzando video, foto, testo scritto, etc.) sul loro territorio e su uno o più interventi finanziati dalla politiche di coesione; contribuiscono con report a raccontare le loro osservazioni e diffondere i dati che hanno raccolto sulla piattaforma Monithon.it e, tramite tecniche di storytelling, visualizzazione e comunicazione innovativa, raccontano storie di sviluppo territoriale. (www.ascuoladiopencoesione.it). Gli studenti delle due Quarte dell’indirizzo manutenzione ed Assistenza Tecnica hanno scelto dal sito www.opencoesione.it il progetto di teleriscaldamento di Schio e Santorso, raccogliendo su internet dati ed informazioni; tale ricerca di raccolta dati dalla rete non è stata tuttavia sufficiente per capire bene la modalità di scelta, di spesa e di efficacia di tale opera finanziata da risorse pubbliche. Gli studenti perciò hanno invitato il rappresentante di A.V.A. (Alto Vicentino Ambiente), l’ente che gestisce il teleriscaldamento e hanno posto alcune domande per capire meglio il progetto e la sua reale efficacia per i cittadini. Innanzitutto, hanno domandato quanto questa tecnologia abbia fatto risparmiare ai cittadini e alle aziende sul costo dell’energia per il riscaldamento. Secondo il dott. Trentin, intervenuto a nome di AVA, “i valori delle tariffe riferiti ad una utenza domestica sono inferiori di oltre il 10% rispetto a quelle derivanti dal costo della fornitura di gas naturale. Le tariffe del teleriscaldamento vengono calcolate con il criterio dell’indifferenza facendo riferimento al combustibile maggiormente diffuso nella zona. Per le utenze non c’è spesa per la manutenzione ordinaria, non viene chiesto alcun contributo, né deposito cauzionale. Inoltre, vi sono diversi benefici quali la riduzione delle emissioni dovute allo spegnimento delle caldaie a combustibile tradizionale, il miglioramento della qualità dell’aria, il risparmio di risorse energetiche convenzionali e l’eliminazione dei rischi connessi all’attività delle caldaie”.

Alcune domande sono state poste anche dagli altri studenti presenti in aula, come ad esempio quale è stato l’impegno finora per realizzare il progetto. Nicola Pizzolato ha risposto dicendo che da Ottobre ad oggi quasi tutti i martedì mattina nelle due ore dedicate e diversi pomeriggi sono stati impiegati per rispettare le scadenze e le tappe del progetto. Secondo Nicola Dal Santo il nome del progetto ‘Hotube’ è stato scelto in riferimento al progetto che parla di acqua calda che passa attraverso i tubi e alla famosa piattaforma di youtube. Alex Dal Santo ha spiegato anche le difficoltà che si sono incontrate, in particolare il lavoro di gruppo e il tempo extra scolastico richiesto. Infine, Manuel Dall’Alba ha spiegato che è stata coinvolta anche la classe della 4 CCP di indirizzo grafica, per la parte di design. Il progetto, accompagnato e supportato nella sua visibilità anche dai diversi profili social che sono stati aperti, come Facebook, Twitter e Instagram, prevede ulteriori passaggi di approfondimento, come l’incontro con le istituzioni pubbliche che hanno scelto il teleriscaldamento e con alcune realtà della società, come Legambiente, per avere ulteriori punti di vista.

Tratto da: Altovicentinonline.it


COMUNICATO STAMPA – CONFERENZA DEL 7 MARZO 2017

Conferenza del 7 marzo 2017

Questa mattina martedì  7 marzo alle ore 10 presso l’aula magna dell’istituto I.P.S. “G.B. Garbin” di Schio (VI), in via Tito Livio 7, gli studenti di 4^ AM e 4^ BM hanno presentato ai giornalisti e ai rappresentanti di classe e di istituto di tutta la scuola sede di Schio, il progetto “Hotube” di A scuola di Open Coesione.

Di fronte ad un’aula magna piena, otto alunni (Nicola Rabito, Matteo Soliman, Luca Vecchi, Alex Munaro, Mohamed Sabir, Marco Dal Lago, Paolo Filippi Farmar, Matteo Del Santo e Davide Maistro a supporto tecnico), responsabili dei diversi ruoli del progetto, hanno illustrato che cosa significa essere cittadini attivi, come attingere informazioni “open” sulle opere e strutture pubbliche finanziate da risorse europee e dei cittadini, su come si lavora in team e  per obiettivi, sul perché nelle scuole è importante crescere nelle competenze digitali e di cittadinanza.

Il team

“Sono molto orgogliosa –ha affermato la Dirigente Scolastica prof.ssa Marina Maino in apertura dell’evento- di avere aderito come scuola attraverso le due classi qui presenti ad un progetto di educazione alla cittadinanza attiva, che rientra nelle priorità del nostro PTOF Piano triennale dell’Offerta Formativa). Oggi giorno non bastano le ‘sole’ competenze professionalizzanti, di indirizzo della scuola che si frequenta. Oggi servono anche le cosiddette ‘soft skills’, cioè tutte quelle competenze trasversali che rendono una persona ed un lavoratore in grado di vedere, capire i problemi da varie prospettive e proporre soluzioni diverse. Sono contenta che due classi dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica abbiano accolto la sfida di questo progetto lanciato a livello nazionale dal MIUR e dal Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio. La nostra scuola è stata scelta tra le 196 selezionate a livello nazionale, ed insieme ad altre sole due scuole della regione Veneto, compete per vincere il premio finale messo in palio dalla rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

La Dirigente Maino ha quindi ringraziato i docenti Trabucco Michele e Maule Annalisa per il prezioso lavoro che stanno svolgendo, prova evidente che al Garbin si attuano metodologie didattiche innovative atte a sviluppare le competenze che il mondo del lavoro richiede oggi e che le indicazioni più aggiornate della didattica indicano come modalità idonee per una acquisizione consapevole dei contenuti, utilizzando tecnologie e strategie moderne e flessibili, proprio come indicato anche nel piano Nazionale della Scuola Digitale. Oltre ad un pensiero rivolto ai docenti, la Dirigente ha ringraziato gli studenti che si sono messi in gioco con entusiasmo e passione raggiungendo ottimi risultati e il Presidente, dr Lovato, e il Direttore di AVA, dr Farresin, per la collaborazione el’opportunità formativa offerta alla scuola nel mettere a disposizione il know how di un proprio dirigente nella figura del dr. Trentin”.

Gli studenti hanno spiegato che il progetto nazionale di si chiama “A scuola di open coesione”.

“A Scuola di OpenCoesione [ASOC] è un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di ogni tipo.

Il percorso didattico di ASOC promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono”.

ASOC unisce  educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio.

I gruppi di studenti partecipanti sono coinvolti in molteplici attività, che implicano l’apprendimento e l’impiego di tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa sul proprio territorio, la produzione e l’analisi di dati e relative visualizzazioni interattive, l’uso di forme di comunicazione innovativa e la consapevolezza di norme, regole e modalità tecniche di pubblicazione dei risultati del proprio progetto in diverse forme cross-mediali, tra cui il blog del percorso ASOC.

Le attività previste dal percorso sono a carattere misto, combinando modalità asincrone tipiche dei MOOC (massive online open courses), momenti di facilitazione online con mentor e tutor di classepasseggiate di monitoraggio civico anche utilizzando la innovativa piattaforma Monithon e partecipando ad incontri pubblici ed eventi tematici, come gli Open Data Days. Attraverso le attività, i ragazzi producono contenuti multimediali (anche utilizzando video, foto, testo scritto, etc.) sul loro territorio e su uno o più interventi finanziati dalla politiche di coesione; contribuiscono con report a raccontare le loro osservazioni e diffondere i dati che hanno raccolto sulla piattaforma Monithon.it e, tramite tecniche di storytelling, visualizzazione e comunicazione innovativa, raccontano storie di sviluppo territoriale.

(www.ascuoladiopencoesione.it).

Gli studenti delle due Quarte dell’indirizzo manutenzione ed Assistenza Tecnica hanno scelto dal sito www.opencoesione.it il progetto di teleriscaldamento di Schio e Santorso, raccogliendo su internet dati ed informazioni;  tale ricerca di raccolta dati dalla rete non è stata tuttavia sufficiente per capire bene la modalità di scelta, di spesa e di efficacia di tale opera finanziata da risorse pubbliche.

Gli studenti perciò hanno invitato il rappresentante di A.V.A. (Alto Vicentino Ambiente), l’ente che gestisce il teleriscaldamento e hanno posto alcune domande per capire meglio il progetto e la sua reale efficacia per i cittadini. Innanzitutto, hanno domandato quanto questa tecnologia abbia fatto risparmiare ai cittadini e alle aziende sul costo dell’energia per il riscaldamento. Secondo il dott. Trentin, intervenuto a nome di AVA, “i valori delle tariffe riferiti ad una utenza domestica sono inferiori di oltre il 10% rispetto a quelle derivanti dal costo della fornitura di gas naturale. Le tariffe del teleriscaldamento vengono calcolate con il criterio dell’indifferenza facendo riferimento al combustibile maggiormente diffuso nella zona. Per le utenze non c’è spesa per la manutenzione ordinaria, non viene chiesto alcun contributo, né deposito cauzionale. Inoltre, vi sono diversi benefici quali la riduzione delle emissioni dovute allo spegnimento delle caldaie a combustibile tradizionale, il miglioramento della qualità dell’aria, il risparmio di risorse energetiche convenzionali e l’eliminazione dei rischi connessi all’attività delle caldaie”.

Alcune domande sono state poste anche dagli altri studenti presenti in aula, come ad esempio quale è stato l’impegno finora per realizzare il progetto.

Nicola Pizzolato ha risposto dicendo  che da Ottobre ad oggi quasi tutti i martedì mattina nelle due ore dedicate e diversi pomeriggi sono stati impiegati per rispettare le scadenze e le tappe del progetto. Secondo Nicola Dal Santo il nome del progetto “Hotube”è stato scelto in riferimento al progetto che parla di acqua calda che passa attraverso i tubi e alla famosa piattaforma di youtube. Alex Dal Santo ha spiegato anche le difficoltà che si sono incontrate, in particolare il lavoro di gruppo e il tempo extra scolastico richiesto. Infine, Manuel Dall’Alba ha spiegato  che è stata coinvolta anche la classe della 4 CCP di indirizzo grafica, per la parte di design.

Il progetto, accompagnato e supportato nella sua visibilità anche dai diversi profili social che sono stati aperti, come Facebook, Twitter e Instagram, prevede ulteriori passaggi di approfondimento, come l’incontro con le istituzioni pubbliche che hanno scelto il teleriscaldamento e con alcune realtà della società, come Legambiente, per avere ulteriori punti di vista.

I Responsabili di progetto

prof.ssa Annalisa Maule    prof. Trabucco Michele

Gli studenti di 4^ AM e 4^BM

La Dirigente Scolastica

prof.ssa Marina Maino