Notte dei senza dimora: il Garbin c’è

Il 17 ottobre si è tenuta la giornata mondiale contro la povertà. Noi classe 2^BS ci siamo dedicati ad organizzare la raccolta viveri per la giornata dei Senza dimora di Schio all’interno del Progetto Garbin solidale che vede impegnata la nostra scuola nella messa in atto di azioni di solidarietà e di cittadinanza attiva. La collaborazione con la Caritas di Vicenza sul tema della povertà vicina è iniziato tre anni fa e questo autunno si è concretizzata dal 12 ottobre al 17 ottobre con la lettura in classe di alcune storie di vita vissuta da senzatetto e riflessione. Noi ci siamo poi impegnati a informare le classi dell’Istituto sulla possibilità di effettuare una raccolta per supportare Casa Bakita e abbiamo allestito l’entrata della scuola con cartelloni e contenitori per depositarvi viveri, vestiti e prodotti per l’igiene personale. Siamo molto contenti per il risultato ottenuto: la collaborazione degli studenti alla raccolta è stata massiccia, ma non solo in parecchi hanno dimostrato molto interesse e hanno partecipato agli eventi organizzati sabato 17 ottobre a Schio. Grazie a tutti.

I RAGAZZI DELLA 2^BS


Notte dei Senza Dimora - Garbin Solidale

Notte dei Senza Dimora – Garbin Solidale


Viaggio a Mauthausen

 Viaggio a Mauthausen – 28-30 agosto 2015


Grazie a Giannico Tessari, alla ANPI di Thiene, e al contributo di alcuni Comuni, con un costo irrisorio, due nostri alunni del Garbin di Thiene, Erica ed Alejandro, hanno potuto partecipare a questo viaggio a Mauthausen con loro estrema soddisfazione. Sarà per loro un ricordo di vita.

Bollettino Parrocchiale del Duomo di Thiene

Bollettino Parrocchiale del Duomo di Thiene

Bollettino
Parrocchiale del Duomo di Thiene

Schio – Betlemme: l’amicizia continua

Continua il ponte di solidarietà e amicizia tra gli studenti del Garbin e la scuola Paolo VI di Betlemme. Nonostante le difficoltà e la situazione geopolitica non tranquilla, Tatiana Rubini e Ketty Pietrobelli dell’Associazione Il Filo, che abbiamo incontrato durante il progetto GARBIN SOLIDALE, sono partite per la Terra Santa per continuare la formazione del personale della scuola di Effetà e portare supporto alle suore e ai bambini. Da lì hanno inviato, via facebook, comunicazioni alla classe IV CC su Roha, la bambina che il nostro Istituto ha a cuore attraverso il supporto a distanza realizzato con l’attività di vendita delle torte dello scorso anno.
Suor Piera ci fa sapere, tramite Tatiana, che Roha sta bene, nonostante i problemi con il processore-protesi che ha dovuto cambiare, ora é impegnata nel nuovo percorso di riabilitazione acustica. Ci saluta e augura buon anno scolastico.
Da qui per loro un pensiero di bene e felicità e un grazie all’Associazione Il Filo che facilita le comunicazioni tra la nostra scuola e il centro Effetà. Inseriamo le foto che sono state inviate con un grande abbraccio a Roha!

Y. D’Autilia

Roha Tatiana e suor Piera

Roha Tatiana e suor Piera

Roha

Roha


Per Saperne di più: La palestinese Roh’a adottata dal “Garbin” – Ponte Schio-Betlemme


Tutti a casa! – Un bilancio

– Il docufilm –

foto di Anna Korpuzi inaugurazione 2Si è conclusa ieri la mostra TUTTI A CASA? che ha visto protagonisti gli studenti di 5LD del liceo Zanella e gli alunni delle classi V del settore commerciale dell’IPS Garbin. Una parte ha contenuto anche alcuni scatti di Tatiana Rubini e i lavori dell’artista ivoriano Kouassi Krou, valore aggiuto all’esposizione. Più di duecento persone, durante l’inaugurazione e i giorni successivi, sono passate al Toaldi Capra a visitarla, a vedere gli scatti con cui i ragazzi hanno declinato il tema dell’essere a casa: libertà, amore, cura, essere al sicuro e ancora una bimba che dorme, l’abbraccio di chi si ama, lo scorcio d’un lago, una tavola imbandita, un cane, il sorriso degli amici, un campo da calcio, i pattini, una porta che attende il ritorno e molto altro ancora.

foto Mostra Tutti a casa (10)


Casa quindi come speranza, senso si appartenza, futuro da costruire, persone da amare: figli da crescere, fratelli da accompagnare, genitori dai quali farsi proteggere e da proteggere, amici coi quali condividere. Casa come spazio dell’intimità: da attraversare a piedi nudi dopo essersi tolti le scarpe. Casa come punto di partenza, nido dal quale bisogna staccarsi per cercare il proprio posto nel mondo, ma anche centro sicuro al quale tornare. Non sempre però la decisione di andare è una libera scelta e non in tutti i casi è possibile il ritorno, perché ci sono case che non si possono più abitare, luoghi che non possono più accogliere e il partire diviene una necessità. È il caso dei rifugiati che, con il laboratorio per la produzione del video che porta lo stesso nome della mostra in collaborazione con Il mondo nella città, hanno condiviso la loro esperienza e il loro vissuto con gli studenti che ne hanno fatto parte. Casa è diventata perciò un modo per dire la nostalgia che riaffiora nella speranza di nuove radici.
foto Mostra Tutti a casa (3)


Essere e sentirsi a casa è il bisogno che ogni uomo si porta adosso come fosse scritto sulla pelle, è il desiderio di trovare un orizzonte che accolga e a partire dal quale orientarsi, identità che prende forma dello spazio dentro e fuori lo sguardo che lo attraversa. Le gigantografie degli studenti del laboratorio video parlavano proprio di questo: come zattere a ricordare la traversata del Mediterraneo di migliaia di persone, ma anche come tentativo di superare i limiti dei pregiudizi e delle frasi fatte per raggiungere rive di incontro e contatto per costruire un futuro dove ogni uomo abbia il diritto di trovare un luogo da chiamare casa.
Grazie a Barije e Giovanni, Anna e Chiara per la sensibilità e la puntualità degli interventi, grazie a tutti gli studenti che hanno partecipato al laboratorio video e agli scatti, grazie a tutti gli alunni e ai colleghi che hanno consentito di tenere aperta la mostra. Un onore aver lavorato con voi, ragazzi!
Ylenia D’Autilia


foto Mostra Tutti a casa (18)


Lettera da Lions Kairós

Gent.mo Dirigente Prof.ssa Marina Maino,

mi permetto di disturbarla per ringraziarla infinitamente per quanto Lei e il suo Istituto avete fatto per il progetto Lions Kairós, principalmente coadiuvati dalla grande professionalità e dedizione al servizio dimostrati dall’Insegnante Ylenia D’Autilia.

Lions KairósI risultati ottenuti sono stati davvero straordinari: dal bellissimo video (già pubblicato anche sul sito del progetto Kairós e sulle pagine collegate al progetto esistenti su Facebook) alla “potente” notizia dell’adozione della ragazzina a Betlemme, come ho avuto modo di leggere sull’articolo apparso sul Giornale di Vicenza, cosa che finora non ci era mai successa.

Il valore del lavoro svolto e dei risultati ottenuti è davvero importante e ci permetteremo di utilizzare il vostro esempio al fine di coinvolgere quanti più Istituti Superiori possibili in Italia.

Ci auguriamo quindi Le faccia piacere sapere che Lei e tutto il suo staff rappresentate per il nostro prKairòsogetto un magnifico punto di partenza per i ragazzi che ne usufruiranno anche in altri Istituti Superiori e che, grazie al vostro seme, faranno germogliare in tante altre Scuole bellissimi esempi di condivisione, inclusione e rispetto verso il Valore di qualsiasi Persona, al di là di ogni singola condizione.

Pregandola di estendere il nostro GRAZIE anche all’Insegnante Ylenia D’Autilia e a tutti i ragazzi coinvolti, con sincera stima, le porgo anche a nome di tutto il nostro gruppo i più cordiali saluti.

Per Lions Kairós, Erasmo Gastaldello